1. Cos’è la brand identity?
Una brand identity forte e coerente è fondamentale per distinguersi nel mercato e creare un legame solido con il pubblico.
Ma per comprendere che cos’è la brand identity, è importante fare innanzitutto chiarezza sulla differenza che c’è tra brand identity e brand image, due termini spesso erroneamente usati come sinonimi.
La brand identity è l’insieme degli elementi che un’azienda definisce per costruire la percezione del proprio brand. Rappresenta la personalità del prodotto, del servizio o dell’azienda stessa e ne comunica valori, mission e stile.
In altre parole, è la voce che l’azienda sceglie per raccontarsi al pubblico.
La brand image, invece, è il modo in cui l’azienda viene effettivamente percepita dai consumatori. Riflette l’opinione e le emozioni che il pubblico associa al marchio, indipendentemente dall’intento dell’azienda.
In sintesi, è ciò che i consumatori “sentono” e pensano del brand.
Nello specifico, la Brand Identity non è qualcosa di statico, ma un elemento vivo che si evolve con il tempo. Rimanere fedeli ai propri valori è essenziale, ma è fondamentale anche adattarsi ai tempi che cambiano, senza perdere coerenza.
Officina38 aiuta i brand a creare una propria Brand Identity o, più spesso, a fare Rebranding. Fare Rebranding significa rinnovare la propria immagine ed evolversi, senza perdere la propria essenza. Ecco, quindi, che ci capita spesso di occuparci del restyling del logo e della scelta dei colori, due aspetti chiave per mantenere riconoscibilità e rilevanza nel mercato.
2. Perché aggiornare la Brand Identity?
Nel tempo, ogni brand affronta piccoli e grandi cambiamenti. L’azienda cresce, i valori evolvono e il mercato diventa più competitivo. Per questo, è fondamentale che l’identità visiva si adatti senza perdere coerenza.
Se il logo e la palette colori non comunicano più in modo efficace, è il momento di un aggiornamento. Un brand con un’identità visiva datata rischia di sembrare fuori tempo massimo, risultando meno attrattivo e meno efficace.
Spesso il bisogno di restyling nasce da:
- un’espansione aziendale o l’ingresso in nuovi mercati
- un cambiamento del target di riferimento
- una nuova strategia di comunicazione
- un adeguamento alle nuove esigenze digitali e ai nuovi trend
- un elemento distintivo rispetto alla concorrenza
Un aggiornamento ben studiato non stravolge l’identità esistente, ma la valorizza, rendendola più attuale e funzionale.
3. Rebranding: come migliorare un logo senza perdere l’identità
Il logo è il volto di un’azienda. Deve essere riconoscibile, versatile e rappresentare l’essenza del brand. Un restyling efficace migliora l’impatto visivo senza alterarne l’anima. Un logo ben studiato, infatti, non è solo bello esteticamente ma è anche (e soprattutto) un potente strumento di comunicazione.
A volte basta una piccola modifica per fare una grande differenza. Linee più pulite, un font più leggibile o un miglior bilanciamento dei colori possono dare nuova energia all’immagine aziendale.

Un logo efficace deve:
- essere leggibile e adattabile a ogni formato, ovviamente considerando degli aspetti chiave: scalabilità, chiarezza tipografica e bilanciamento della struttura
- funzionare su sfondi chiari e scuri, creando versioni alternative, utilizzando un buon contrasto e adattandolo ad una versione monocromatica
- avere una versione semplificata per il digitale, rendendolo minimal – ad esempio – per icone di app, profili social e altri utilizzi ridotti
- riflettere i valori aziendali con forme, spesso geometriche, e colori coerenti
Pensiamo a brand famosi che hanno aggiornato il loro logo nel tempo: spesso il cambiamento non è drastico, ma una semplificazione o un adattamento ai nuovi formati digitali. Oggi un logo deve funzionare su diverse piattaforme, dai social media ai dispositivi mobili, garantendo sempre un’ottima leggibilità.
3.1 Il caso Burger King

Burger King ha fatto un’importante operazione di rebranding a inizio 2021.
Il nuovo logo, che di fatto ritorna a un vecchio logo utilizzato per la prima volta alla fine degli anni ’60, raffigura il suo marchio denominativo in un carattere frizzante tra due panini.
La nuova strategia ha inoltre previsto l’introduzione di una nuova font, Flame, dai tratti arrotondati, che evoca le forme dell’hamburger e del panino.
La semplicità del nuovo logo e in generale di tutto il design connesso alla strategia di rebranding sembra puntare nella direzione di un ritorno alle origini e alla bontà delle cose semplici. A conferma di questo gioco dicotomico tra nuovo e vecchio anche il tweet di presentazione del nuovo logo: «fuori il vecchio, dentro con un nuovo classico».
Perché una simile scelta? Ovviamente per rimanere al passo con i tempi!
In questo contesto è impossibile non menzionare il ruolo giocato dell’amatissima serie Stranger Things. Per la terza stagione (2019), ambientata nel 1985, i creatori hanno infatti scelto di collaborare con ben 75 brand diversi, quelli più in auge a metà anni ‘80, per donare un elemento di verità alla serie.
Burger King appare in ben cinque degli otto episodi totali: si tratta di uno dei negozi dello Starcourt, il centro commerciale in cui i ragazzi protagonisti si recano spesso e volentieri. Inoltre, il brand è stato anche valorizzato nella sua variante “take away” all’interno del sesto episodio (vedi la foto qui sotto).

Che Burger King abbia capito che il gusto delle nuove generazioni passa attraverso il vintage e la nostalgia per un passato mai vissuto (e idealizzato)?
4. L’Importanza della palette colori per un’immagine riconoscibile
Anche i colori giocano un ruolo importante nella Brand Identity e, anzi, sono uno degli elementi più potenti. Trasmettono emozioni, influenzano la percezione del pubblico e rafforzano la riconoscibilità. Una palette ben studiata assicura coerenza tra tutti i materiali aziendali e aiuta il brand a distinguersi.
Quando si aggiorna la palette, è importante:
- mantenere continuità con i colori storici (se ancora efficaci)
- scegliere tonalità che rafforzino il messaggio del brand
- testare la resa cromatica su vari supporti (stampa, digitale, merchandising)
- considerare la psicologia del colore per trasmettere le giuste emozioni (se ti interessa, puoi approfondire l’argomento qui)
L’obiettivo è creare un equilibrio tra innovazione e familiarità, evitando cambiamenti troppo drastici che potrebbero confondere il pubblico.
5. Implementare il restyling nei materiali aziendali
Com’è già chiaro, fare Rebranding non significa solo cambiare un file grafico. La nuova identità visiva deve essere applicata in modo uniforme su tutti i materiali aziendali. Dal sito web ai social media, dal packaging alle presentazioni aziendali, ogni elemento visivo deve essere coerente per rafforzare il riconoscimento del brand.
Per garantire un’applicazione efficace, è fondamentale:
- creare un brand book con linee guida chiare
- aggiornare tutti i materiali digitali e cartacei simultaneamente
- assicurarsi che tutti i collaboratori utilizzino il nuovo design in modo uniforme
- testare la nuova immagine su diverse piattaforme per verificarne la coerenza
Un errore comune ma assolutamente da evitare è quello di adottare il nuovo design solo in parte, creando un mix tra vecchia e nuova immagine. Questo genera confusione e indebolisce la percezione del brand.
6. Test e ottimizzazione: valutare l’impatto
Prima di ufficializzare il nuovo look, può essere utile raccogliere feedback da clienti e stakeholder. Testare il nuovo design anche solo su una piccola cerchia di persone, infatti, consente di apportare eventuali miglioramenti prima del lancio ufficiale.
Strumenti utili per valutare l’impatto del restyling sono:
- sondaggi tra clienti e follower sui social media
- test A/B tra vecchia e nuova identità
- monitoraggio delle reazioni sui canali digitali
- analisi dell’engagement e delle performance dopo il lancio
Il successo di un aggiornamento visivo si misura non solo in termini estetici, ma anche (e soprattutto) nell’impatto sulla percezione del brand e sull’engagement del pubblico.
Conclusione
Un restyling ben eseguito non è solo una questione estetica, ma un investimento strategico.
La Brand Identity è quindi la base su cui costruire una comunicazione efficace, anche e soprattutto quando si tratta di contenuti video.
In Officina38, non a caso, affianchiamo i clienti in questo processo, garantendo un’evoluzione visiva in linea con le nuove esigenze di mercato.
Un video aziendale, ad esempio, deve riflettere l’identità del brand in ogni dettaglio, dal design grafico al tono della narrazione.
Solo una brand identity dotata di forza e coerenza può trasformare un video in uno strumento efficace per raccontare la storia dell’azienda e coinvolgere il pubblico nel modo giusto.