Officina38

Come gestire al meglio i propri canali Social

ggi essere social sembra essere divenuto un imperativo professionale, più che morale!   Ormai chiunque voglia raggiungere il pubblico, e ampliare la propria visibilità, deve passare per uno dei numerosi social a disposizione: che si tratti di Facebook, Instagram, Twitter, Tik Tok o LinkedIn. Difficilmente si potrà sfuggire al vorticoso fascino di una di queste piattaforme! Ovviamente, in base al proprio business, alla propria identity e agli obiettivi che ci si prefigge, si possono compiere scelte differenti. Non solo in relazione a quali canali social utilizzare e quali tralasciare ma anche, per esempio, se gestirli direttamente o farli curare da figure professionali maggiormente esperte Ricordatevi che anche Officina38 se ne occupa 😉. Oggi vogliamo però dispensare qualche dritta utile per tutti coloro che, compresi i nostri clienti, desiderano essere autonomi nella gestione dei propri social. Sono infatti arrivate alcune novità, più o meno recenti, a cui prestare particolare attenzione.   Per procedere con ordine cominciamo da Creator Studio, un’estensione di Facebook totalmente gratuita. Lanciato nel dicembre 2019, questo strumento è ormai noto e ampiamente utilizzato da molti professionisti del settore. Il suo principale punto di forza è quello di permettere la programmazione dei post. Tuttavia, accedendo a Creator Studio, possiamo anche vedere (in ordine cronologico – dal più al meno recente) tutto ciò che abbiamo postato su Facebook e Instagram (Feed, IGTV, Stories, post… nel caso di due account collegati, come per Officina38!). È anche possibile modificare, mettere in evidenza, visualizzare i dati statistici di ciascun post, modificarne la data, eliminarli ecc. Ma non finisce qui! Come si diceva, la principale funzione di Creator Studio è proprio la programmazione. Infatti, anziché semplicemente salvare come bozza il nostro post Facebook o Instagram (già curato nei minimi dettagli e pronto per il grande pubblico 😎 ), possiamo decidere a che ora e in quale giorno postarlo. Come? Attraverso un meccanismo completamente autonomo che ci libererà da questa incombenza! Inoltre, nel caso in cui si gestissero più pagine Facebook differenti, è possibile postare in contemporanea su di esse o rendere disponibile un dato contenuto per una delle altre pagine gestite da noi, attraverso il già noto (almeno per i profili privati) meccanismo della condivisione. Niente male, eh? Il grande vantaggio, anche per coloro che non si occupano di social per professione, è appunto quello di poter confezionare i contenuti su Creator Studio, programmandoli per i giorni e le settimane a venire. Questa funzione permette di comprimere la finestra temporale durante la quale ci si dedica alle attività social. Insomma, uno strumento indispensabile per ottimizzare la gestione dei social, importanti per il nostro business ma troppo spesso trascurati! 💪🏻 Infine, è anche uno strumento che ti consente di eseguire le seguenti azioni: raccogliere statistiche; trovare le opzioni per monetizzare l’uso dei due social network; mescolare tutti questi servizi con altri strumenti creativi permettendoti di accedere a librerie musicali e suoni senza diritti. L’altra feature più recente, della quale vogliamo parlarvi, riguarda Instagram (piattaforma ormai parte della società di Mark Zuckerberg, Facebook Inc.) ed è rappresentata dalle Reel! A ben vedere, si tratta di una mossa strategica operata dal colosso statunitense per tentare di includere all’interno di un unico spazio digitale tutte le funzionalità più ricercate dagli utenti, per proporsi come concorrente della cinese Tik Tok. Nello specifico, infatti, le Reel altro non sono che brevi video personalizzabili, della durata di 15 secondi, ai quali è possibile applicare musiche, filtri ed “effetti speciali” (realtà aumentata, transizioni fluide, ecc.). L’obiettivo è infatti, con ogni probabilità, quello di “rubare utenti” a Tik Tok. Ciò avvenne già qualche anno fa con l’introduzione dei filtri, fatto che giocò a favore di Instagram, facendo perdere moltissimo appeal alla concorrente Snapchat. Che l’obiettivo della società sia quello di creare un monopolio in grado di attirare milioni di persone durante il loro tempo libero? Possibile! 🤷🏼‍♀️ Tornando a noi e alle Reel. Queste ultime possono essere video molto divertenti, oltre che utili escamotage per aumentare la brand awareness e coinvolgere i propri user in quella che potremmo definire come la nostra “Real Identity”. Ma come funzionano le Instagram Reel? Innanzitutto la voce Reel la troviamo cliccando sull’icona della macchina fotografica in alto a sinistra della nostra Home, esattamente come faremmo per creare una nuova Story. Una volta selezionata la voce Reel, si apre, sulla sinistra, un piccolo elenco dove possiamo selezionare filtri, impostare il timer e scegliere un accompagnamento musicale. È inoltre possibile scegliere la velocità del video, accelerandola o rallentandola a seconda dell’effetto desiderato. Le Reel possono essere registrate in una serie di clip create una per una oppure tutte in una volta sola o, ancora, utilizzando i video già presenti nella galleria del dispositivo. Per registrare la prima clip basta cliccare e tenere premuto il pulsante di registrazione: nella parte superiore dello schermo appare un indicatore di avanzamento che mostra all’utente il tempo mancante alla fine. Per terminare si interrompe semplicemente la registrazione. Infine, un’interessante novità riguardante le Reel è che queste possono essere ovviamente postate sul proprio account e sul feed principale, ma possono anche finire in un nuovo spazio, appositamente concepito… che è la sezione Esplora! In questo caso, se il nostro Reel finisce proprio qui, vuol dire che è di tendenza e riceviamo una notifica che ci informa di questo fatto. Insomma… come normale che accada, i social si aggiornano di continuo e noi dovremmo cercare di stare al passo con loro. Per qualsiasi dubbio ulteriore su come rendere strepitosi, anche autonomamente, i vostri profili social… Officina38 è disponibile e vi aspetta come sempre sulla sua pagina contatti e, naturalmente, sui canali social (Facebook e Instagram)!! 😉

Digital events 2020

l primo step per essere sempre al passo con i tempi? Vivere nel presente e avere lo sguardo rivolto al futuro! L’autunno è ricco di sorprese, sfide e… eventi! 💡 Questo mese vogliamo volgere l’attenzione agli eventi locali (e non!) del settore digital. Nonostante le restrizioni dovute alla delicata situazione sanitaria internazionale, molti di questi appuntamenti sono stati confermati. Anche se, una buona parte si svolgerà in streaming, attraverso quelle piattaforme e quegli strumenti digitali che ormai tutti conosciamo e utilizziamo. Marketing, social media management, strategie d’impresa, networking, opportunità e frontiere digitali… tutto questo è quello che ci riserviamo di poter approfondire con questi interessantissimi eventi in arrivo nei prossimi mesi! Che aspettiamo? Si parte! Procedendo per ordine, iniziamo con il segnalare gli eventi della seconda metà di ottobre. 1) SMAU | 20 – 21 ottobre | Milano A chi è rivolto: SMAU è rivolto alle imprese che vogliono avviare attività di sviluppo di prodotto e di processo per portare sul mercato la vera innovazione. Descrizione: “Be Creative. Be Innovative. Be Open”. Un’ampia scelta di seminari gratuiti dedicati ad aziende e professionisti che vogliono arricchire le proprie capacità per stare al passo con il mercato. Una full immersion tra gli argomenti più attuali come Big Data, intelligenza artificiale, bandi e finanziamenti, e-commerce, fatturazione elettronica… e tanto altro ancora! Relatori: Tantissimi professionisti con background diversi, competenze specifiche e la stessa volontà di divulgazione, crescita e condivisione. 2) WOBI – World Business Forum | 27-28 ottobre | Milano A chi è rivolto: WOBI è rivolto a tutti i ReMakers, ovvero a tutti coloro che credono sia giunta l’ora di rivoluzionare il significato di parole come leadership, azione, creatività e coraggio! Descrizione: Organizzato e curato annualmente da WOBI tra America, Europa e Oceania, il World Business Forum è un evento di due giornate che riunisce migliaia di menti instancabili accomunate dalla passione per il business. In un momento caratterizzato da un eccesso di informazione, il World Business Forum punta a stimolare il pensiero e ispirare l’azione, rappresentando un’occasione unica di networking. Relatori: da James Cameron a Ram Charan, gli speaker internazionali saranno dieci e tutti eccezionali! 3) Digital Innovation Days Italy | 29 – 30 – 31 ottobre | Online Edition A chi è rivolto: Digital Innovation Days Italy si rivolge ad aziende e professionisti del settore del Marketing, della Comunicazione, del Digitale. Descrizione: Il più grande evento italiano dedicato al Marketing Digitale, al Social Media Marketing e all’innovazione a 360 gradi. Andrà alla scoperta delle aziende più “virtuose” che, durante la lunga fase di lockdown, hanno tratto vantaggio dalla situazione o si sono reinventate accelerando giocoforza il processo di digitalizzazione. Si cercherà di capire come siano cambiati trend e necessità e quali insegnamenti vadano tenuti a mente per il futuro. Relatori: Nicola Neri (CEO @ IPSOS), Marianna Benatti (Well-being & Employer branding leader @ Deloitte), Luca Barboni (Founder & Head of Growth @ 247X), Luca Altieri (Direttore Marketing e Direttore IBM Studios) e Fabio Moioli (Consulting & Services Lead @ Microsoft).   NOVEMBRE 4) SMXL – World Search Marketing Conference | 10 – 12 Novembre | Live Streaming A chi è rivolto: SMXL è rivolto a professionisti e CEO che desiderano investire nella formazione e conoscere le strategie di marketing più innovative. Descrizione: Due giornate dedicate esclusivamente alla formazione e all’aggiornamento professionale con i massimi esperti al mondo di SEO, SEM, Online Marketing, Social Media, Mobile, Analytics, Optimization e Conversion. Un momento ideale per approfondire le proprie conoscenze e confrontarsi con altri professionisti del settore. Relatori: Tra i relatori dei nomi importanti come Google, Microsoft e Moz. 5) WUDRome – World Usability Day | 12 novembre | Multi-Day learning & networking experience A chi è rivolto: WUDRome si rivolge a gruppi professionali, industriali, educativi, cittadini e governativi che hanno come obiettivo quello di garantire che i servizi e i prodotti importanti per la vita siano più facili da accedere e più semplici da usare. Descrizione: Il World Usability Day Rome è l’edizione italiana della Giornata Mondiale dell’Usabilità che approfondisce ogni anno tematiche riguardo usabilità, user experience, Human-Centered design e molti altri argomenti legati al design dei servizi. 6) Droidconitaly | 27-28 novembre 2020 | OGR – Officine Grandi Riparazioni, Torino A chi è rivolto: Droidconitaly è rivolto a tutti, come ben dimostra il motto #Android4Everyone. Descrizione: La più grande conferenza Android per sviluppatori in Europa. Un’occasione unica per imparare, condividere e fare networking… una divertente iniezione di energia Android! Relatori: Tantissimi speaker che lavorano in aziende come Microsoft, Google, Facebook. Inoltre, non possiamo non menzionare come sponsor dell’evento l’agenzia Synesthesia, nostra partner in numerose occasioni e realtà di professionisti con la quale amiamo collaborare. DICEMBRE L’1 e il 2 dicembre si sarebbe dovuta tenere a Milano la quinta edizione del Marketing Business Summit che, purtroppo, è stata rinviata a novembre 2021 a causa della delicata situazione sanitaria che stiamo vivendo. Si tratta di un evento generalmente articolato in due giornate di alta formazione con relatori di fama internazionale che portano casi studio, metodologie e strategie di marketing e business per far decollare il proprio business. Insomma, opportunità e momenti di approfondimento non mancheranno (Covid e strumenti digitali permettendo), specialmente per coloro che hanno voglia o sentono la necessità di una crescita professionale e umana. Officina38 si impegna ad essere attiva e propositiva nella vita, sul lavoro e nel tempo libero… ecco perché prenderemo sicuramente parte ad alcune di queste bellissime iniziative! E voi, cosa aspettate? 🙃  

Guida SEO

uest’anno più che mai, anche a causa dell’emergenza causata dal Covid-19, molte realtà hanno compreso l’importanza e il potenziale del digitale, optando per un miglioramento della loro presenza sul Web. Ecco perché abbiamo pensato di dedicare un articolo alla SEO, ovvero all’ottimizzazione dei website attraverso i motori di ricerca. Una competenza trasversale, fondamentale per chiunque voglia migliorare la visibilità del proprio sito, ottenere un maggior numeri di visite, in definitiva, intraprendere un percorso di crescita. Perché non porsi un obiettivo come questo in un mondo sempre più competitivo, digitale e globalizzato? Cos’è la SEO? Potremmo dire che la SEO è un equilibrato mix tra strategie di marketing e ottimizzazione tecnica; proprio per questo richiede sia capacità tecniche che di scrittura creativa. Nello specifico l’acronimo SEO sta per Search Engine Optimization, ovvero ottimizzazione motori di ricerca. La finalità primaria è quella di far apparire il sito di nostro interesse tra i primi risultati su motori di ricerca (come Google, Yahoo e Bing). Ottimizzare un website significa migliorarne la visibilità naturale (o organica), senza ricorrere a pagamenti e costi extra. In realtà, l’ottimizzazione di un sito migliora anche l’esperienza dell’utente che naviga in rete, visitando la pagina. L’ottimizzazione è un processo che possiamo suddividere in tre operazioni fondamentali: ottimizzazione tecnica: è la fase primaria – e fondamentale – che consente ai motori di ricerca di accedere e indicizzare le pagine del tuo website; creazione dei contenuti: contenuti in grado di rispondere ad un ampio numero di quesiti di ricerca danno risultati migliori rispetto a contenuti maggiormente circoscritti, specifici; promozione dei contenuti: promuovere i propri contenuti è di fondamentale importanza. Essere citati e linkati, per esempio da un sito autorevole, significa mandare un messaggio molto chiaro a Google circa la qualità del proprio website e dei contenuti in esso contenuti. Il primo passo da compiere per ottenere i risultati ricercati è quello di conoscere il meccanismo di funzionamento di un motore di ricerca. Abbiamo scelto di parlare di Google essendo il motore di ricerca più ampiamente utilizzato al mondo. Anche in questo caso le operazioni svolte da Google sono fondamentalmente tre: Crawling (scansione), Indexing (indicizzazione) e Ranking (posizionamento). La scansione è un sofisticato meccanismo di esplorazione, messo in atto con programmati chiamati, non a caso, crawler. Trovate nuove pagine, gli spider (è un sinonimo per crawler! 😉) seguono i link rilevati alla scoperta di nuovi contenuti in un processo a catena continuo.   L’indicizzazione, invece, è sostanzialmente una catalogazione. Google copia i contenuti scansionati in un indice, reperibile in tempo reale. Infine, con il ranking si danno un ordine ed una priorità ai contenuti indicizzati. Questo è fondamentale perché, anche grazie agli algoritmi e ai fattori di posizionamento, Google ci propone una rosa di risultati ordinati per pertinenza, in base alla nostra ricerca. Questo meccanismo di funzionamento ci aiuta a capire la fondamentale importanza delle parole chiave (keyword). Sono infatti queste che possono aiutare gli spider nell’individuazione e nel successivo posizionamento della nostra pagina web. Per individuare le parole chiave più efficaci per noi, è bene porsi alcune domande, come: di cosa hanno davvero bisogno le persone che navigano all’interno del nostro sito? a cosa sono interessati? che linguaggio utilizzano? Professionale o colloquiale? chi sono i nostri competitor? Un buon punto di partenza può essere quello di ricercare su Google (magari utilizzando una scheda in incognito) quelle che noi riteniamo essere le nostre parole chiave. Questo ci aiuterà non solo a capire dove ci posizioniamo effettivamente ma anche quali e quante keyword utilizzano i nostri competitor che appaiono in cima alla lista dei risultati. Scegliere con estrema cura le parole chiave, infatti, è il primo e fondamentale passo da compiere. Come scegliere le giuste parole chiave? Per farlo è bene ricordarsi che ci sono tre variabili molto importanti da tenere in considerazione, quali: i volumi di ricerca (quante volte al mese viene mediamente ricercata una parola); la rilevanza (rispetto al mio business, alla mia personalità ecc… ; una parola con alti volumi di ricerca ma per me irrilevante, probabilmente non avrà comunque senso utilizzarla); la concorrenza (ovviamente parole con alti volumi di ricerca attrarranno un maggior numero di utenti, ma anche di potenziali competitor interessati ad utilizzarla). Naturalmente qualsiasi parola si scelga di utilizzare dev’essere pertinente con la nostra offerta e la nostra identity. Quindi si può serenamente affermare che non esiste una ricetta universalmente valida per ottimizzare il nostro sito. Si tratta, al contrario, di un lavoro attento, quasi “sartoriale”, che ciascuno dovrebbe studiare su misura per sé. Un buon punto di partenza può essere quello di utilizzare molte parole con alti volumi di ricerca ed altrettante keyword con volumi di ricerca più bassi ma con una specificità maggiore (si pensi a parole tecniche da “esperti di settore”), in modo tale da garantire una scrematura degli utenti corretta e, soprattutto, equilibrata. Per quanto fondamentali, è però evidente che non possono essere solo le keyword a garantire la visibilità del nostro sito. Contenuti utili, originali ed esaustivi sono quelli che Google tende a premiare. Si tratta di contenuti che, con il tempo, potrebbero essere in grado di generare traffico sulla nostra pagina web. Ovviamente generare traffico significa prendere valore e salire nel ranking dei risultati proposti dal motore di ricerca. Insomma… un vero e proprio circolo virtuoso! Nella pratica, quali sono altri fattori che determinano un buon posizionamento del proprio sito? l’anzianità del sito (più affidabile secondo Google); i server; la velocità dell’hosting; come gli utenti si comportano all’interno dello spazio web. Infine, per concludere, è doveroso ricordare che ogni website è costituito da un linguaggio HTML, ovvero un linguaggio che crea codici indispensabili per “far stare in piedi” il sito stesso. Lavorare sui codici significa lavorare su una parte di website invisibile all’utente ma non per questo meno importante, anzi! Ad esempio, è molto importante controllare che anche le immagini di un sito siano contrassegnate da un attributo, così da far assimilare i contenuti multimediali ai crawler. Allo stesso modo sono da correggere gli URL che hanno numeri o simboli al loro interno, sostituendoli

Buon Compleanno, Dario Argento!

l 7 settembre 1940, ottant’anni fa, nasceva a Roma Dario Argento, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, celebre per essere il maestro del brivido. Officina38, che come ormai sapete è una grande amante del cinema, ha pensato di omaggiarlo con un breve Blog Post. Tra l’altro… lo sapevate che fra Dario Argento e Torino c’è un rapporto di reciproca attrazione? Il regista ha ammesso che Torino è “il luogo dove i miei incubi stanno meglio”. Quegli stessi incubi che il regista e sceneggiatore traspone sullo schermo da quasi cinquant’anni. Non a caso il maestro del brivido ha spesso utilizzato la città più esoterica d’Italia come set per i suoi film… in via Vincenzo Vela, 12, abitava l’enigmista de Il gatto a nove code (1971). Inoltre, come in non molti sapranno, il cognome dell’enigmista, Arnò, è lo stesso di un personaggio incontrato realmente da Argento durante le riprese de L’uccello dalle piume di cristallo. Sempre ne Il gatto a nove code vediamo il retro della GAM, la Galleria di Arte Moderna di Torino, in tal caso rappresentata come il retro dell’Istituto di ricerche genetiche Terzi dove si svolgono inquietanti esperimenti genetici. Ancora nello stesso film, vediamo il Cimitero Monumentale di Torino, in una scena in cui Arnò e Giordani cercano – in piena notte – la tomba di Bianca Merusi. Una location che, effettivamente, non poteva mancare nella lista di Dario Argento! Durante le riprese di Profondo Rosso (1975) venne coinvolta Piazza Cln e celebre fu la costruzione, appositamente per il film, del Blue Bar (proprio all’angolo di Piazza Cln) ispirato al quadro I nottambuli di Edward Hopper. Nell’area collinare torinese, quartiere Cavoretto, si trova la terrificante “villa del bambino urlante” (Villa Scott – Corso Giovanni Lanza, 57), sempre del film Profondo Rosso. Interessante e, a suo modo, sinistro anche il fatto che all’epoca la villa era un collegio femminile diretto dall’Ordine delle Suore di Redenzione. Nel Giardino Lamarmora, Argento, nel 1971, girò Quattro mosche di velluto grigio (1971). Per il film Non ho sonno (2001) Argento riprende il Big Club di Corso Brescia e il pub Barbican di Piazza Vittorio Veneto. Infine, nella libreria “La Bussola” di Via Po si svolge un’importante scena de la Terza Madre. Il film è stato girato nel 2007 a conclusione della saga delle Tre Madri, di cui facevano parte anche Suspiria, del 1977, e Inferno, del 1980… tutti incentrati sulle figure di tre antichissime streghe! Insomma… tra il regista horror e la nostra città esiste un legame misterioso e affascinante che abbiamo voluto condividere con tutti voi! 👻 Un augurio speciale a Dario Argento da parte del nostro team!!!

L’estate chiama? Officina38 risponde!

consigli di Officina38 per chi rimane a Torino (e dintorni) anche durante l’estate!  Quest’estate siamo certi che molti più torinesi del solito (e non solo!) trascorreranno il mese più caldo dell’anno in città o nei dintorni… Ecco perché abbiamo pensato di dedicare il Blog post di agosto alle attività e alle iniziative locali più interessanti: per non farvi annoiare e non lasciarvi soli nemmeno durante le ferie! Innanzitutto vogliamo consigliarvi, perché crediamo che sia molto bella e ricca, l’iniziativa del comune: Torino a Cielo aperto 2020. Si tratta di una serie di eventi e appuntamenti culturali e ricreativi pensati per permettere ai residenti (e non) di riappropriarsi degli spazi pubblici e dei parchi cittadini dopo il lungo lockdown imposto dall’emergenza Covid-19. In particolare, all’interno di questa rassegna, segnaliamo Cinema al castello 2020, una bellissima idea per poter godere del cinema in tutta sicurezza (all’aperto!). Oltretutto è situato in uno scenario unico e suggestivo: il cortile del Castello del Valentino! Sul sito è possibile trovare la programmazione degli spettacoli sino al 30 agosto. Si va dai più recenti 1917 (Sam Mendes, 2019) o La dea fortuna (Ferzan Ozpetek, 2019), sino a Crash (David Cronenberg, 1996). Restando in tema di cinema non possiamo non menzionare PORTOFRANCO SUMMER NIGHT, la rassegna cinematografica proposta dalla Casa del Quartiere di San Salvario (Via Oddino Morgari 14). Anche in questo caso abbiamo la possibilità di godere di un cinema all’aperto, nel cortile della struttura, e l’appuntamento è tutti i martedì e i giovedì alle 21.30, dal 7 luglio al 17 settembre. Da segnalare (perché, a nostro avviso, molto efficace!) la modalità Silent Movie, per cui ogni spettatore riceve cuffie igienizzate (e copri cuffie usa e getta) così da non subire alcuna forma di disturbo esterno o ambientale. Piccola curiosità: lo sapevate che, sempre in San Salvario, esiste un tour artistico per godere delle opere di Street Art che, normalmente, sfuggono alla nostra attenzione? Un’idea carina per fare una passeggiata originale e, si spera, piacevole a due passi da casa! NEVERCREW – Black machine – Teatro Colosseo Torino Ed ancora, vi segnaliamo Cinema a Palazzo 2020, nella corte d’onore di Palazzo Reale (il cinema a Torino non manca di certo questa estate!). Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 22.00 e la programmazione è estremamente varia (sono in programma grandi classici come Viale del tramonto) e pensata soprattutto per i più giovani e per gli appassionati di cinema; anche per questo è aperto tutti i giorni ad eccezione del lunedì. A Torino, però, non c’è solo cinema… ma anche musica! Ecco, infatti, che dal 21 al 30 agosto torna il Torino Jazz Festival, giunto ormai alla sua dodicesima edizione, per accompagnarci in ben dieci serate con musica dal vivo e grandi artisti internazionali. L’indirizzo è Corso Regina Margherita 128. Inoltre, vi segnaliamo alcuni concerti organizzati dall’Hiroshima Sound Garden (Via Bossoli 83), come: concerto di Colombre, venerdì 7 agosto; concerto dei Twee, sabato 8 agosto; concerto dei Punkreas, venerdì 28 agosto; concerto di Maria Antonietta, venerdì 18 settembre. Ma giungiamo finalmente a qualche idea per organizzare delle gite fuori porta, restando nei dintorni torinesi. Sebbene molti di voi ci saranno sicuramente già stati, perché negarsi una bella giornata in collina (a circa un’ora d’auto), magari nelle Langhe? Si tratta di un territorio ricco di attrazioni culturali, culinarie e paesaggistiche… Eccovene qualcuna! Sulle Langhe potreste: visitare il museo del vino a Barolo; visitare il castello di Serralunga d’Alba; fare degustazioni e visite alle numerose cantine presenti sul territorio; visitare il castello di Grinzane Cavour; fare su e giù per le colline piemontesi; inerpicarvi sulle stradine di Monforte d’Alba al tramonto; visitare la Morra e la “cappella colorata”. Monforte d’Alba Ed infine, una proposta più “impegnativa” ma sicuramente unica ed interessante. Perché non concedersi un weekend all’insegna del relax e della natura optando per delle Bubble Room? A Borgo Ticino, piccolo comune in provincia di Novara, il Relais Cascina dei Cesari propone l’esperienza delle Bubble Emotions, bolle “da sogno” studiate da designer internazionali che combinano ecoturismo ed ecodesign, originalità e minimo consumo di energia, uso ridotto di materiali e massimo comfort per un magico momento di relax e un’esperienza davvero originale. Credit Relais Cascina dei Cesari Ed infine torniamo in città per qualche piccolo consiglio… culturale! Infatti, anche i musei cittadini possono aiutare a tenersi occupati con delle interessantissime mostre fotografiche. Presso Camera, Centro Italiano per la Fotografia, fino al 30 agosto, vi aspetta la mostra “Da Capa a Ghirri” in cui sono esposte più di 300 opere di 50 grandi fotografi (collezione Bertero). Alla GAM, Museo di arte Moderna, invece, ci sono due mostre fotografiche: una è dedicata ad Helmut Newton e l’altra è invece FORMA/INFORME, incentrata sulla fotografia italiana informale (durano rispettivamente fino al 20 e al 24 settembre). Che ne dite, con tutte queste cose da fare sopravvivremo alla torrida estate torinese? 😉

5 (+ 1) domande ad Alessandra Cataleta

ual è il punto di partenza per dare vita ad una videoproduzione, una webserie o, più genericamente, un visual storytelling? Qualcuno potrebbe rispondere “avere un’idea”… e sicuramente ciò non è di poco conto! Ad una prima fase di ideazione creativa, però, seguono molti altri step come la scelta della location e degli attori, le riprese vere e proprie e, infine, la post-produzione. Inoltre, alcuni progetti sono frutto di un’energia creativa interna ad un team di professionisti, alcuni sono progetti destinati a gareggiare in concorso con altri e, altri ancora, sono commissioni di qualche cliente. Ecco, quindi, che limitarsi ad avere un’idea non è sufficiente: è necessario affinare anche altre competenze e sapersi coordinare con figure professionali ed esigenze diverse. È per tutte queste ragioni che abbiamo deciso di rivolgere qualche domanda ad Alessandra Cataleta, regista, autrice e creativa con la quale Officina38 collabora per diversi progetti, tra i quali Donne sull’orlo del bricolage. D’altronde, in quanto casa di produzione creativa, è chiaro che senza il fondamentale contributo di figure professionali come la sua, molti progetti non esisterebbero nemmeno! Let’s go! 😎 Ciao Alessandra! Qual è il punto di partenza nel tuo lavoro e in cosa consiste? Il punto di partenza per me è da sempre l’immagine e la suggestione visiva. Mi innamoro delle storie perché vengo folgorata prima di tutto dalle immagini titaniche, comiche, fantastiche, poetiche che, in potenza, le storie già possiedono; ne pregusto la resa sui movimenti di macchina, la fotografia ed il montaggio. E’ vero che ci sono storie apparentemente più forti di altre ma, a mio avviso, ogni racconto ha un suo registro, intimo, che si mescola in modo alchemico con lo sguardo del narratore e, se proprio dovessi definire il mio lavoro come regista, direi che consiste nel trovare “quel registro”. Quante e, soprattutto, quali sono le possibili fasi del tuo lavoro? Una fase in cui mi sembra di non combinare nulla invece, col tempo, mi sono resa conto essere l’origine di tutto è la fantasticheria. Hai presente quando la gente ti dice “Oh! Ma mi stai ascoltando? Guarda avanti che c’è il palo, cretina! Si può sapere a cosa stai pensando?!”. Ecco, non lo definirei proprio “pensare”, non solo. Mi concentro molto, soprattutto visualizzandoli con immagini, sui contenuti fondamentali, il “core” della storia, che si tratti di produrre una gif animata o un progetto di serie da otto stagioni (naturalmente con le opportune tempistiche, a seconda della complessità del lavoro). Una volta che ho capito, senza ombra di dubbio e nitidamente, cosa “c’è dietro”, una volta che ho risposto in modo chiaro alla domanda “cosa voglio raccontare?”, allora scoperchio il mio personale vaso di Pandora di possibilità, narrative ed estetiche, con cui è possibile realizzare il progetto in questione e be’… lì c’è da tenersi forte. In questa fase non mi nego nulla: il bene e il male, il brutto e il bruttissimo, la sinfonia, la discarica, la sezione aurea, i Beatles… Spesso, agli inizi, era proprio in questa fase che moriva un progetto. Perché bisogna imparare a cavalcare l’onda anomala di possibilità creative senza esserne travolti. Con il tempo ho imparato a godermi questa fase, anche accettando di esserne travolta, cosa che comunque accade meno frequentemente. Dopo tutto questo inizia la scrittura vera e propria che, chiaramente, essendo scrittura per il video, è concepita per essere girata e montata con morbida precisione. “Morbida” perché nelle fasi di lavorazione possono esserci imprevisti ma anche nuove intuizioni ed è opportuno farsi trovare pronti, non solo ad accogliere, ma anche a trasformare l’imprevisto in un valore aggiunto (almeno, ci si prova…). Ad ogni modo, sono abituata a far leggere la stesura semi-definitiva dei miei progetti a persone di fiducia, professionisti e non, perché dopo che hai messo anima e corpo nell’immaginare una storia, si perdono la lucidità e la distanza che uno sguardo esterno invece sa restituire. Con quali altre figure professionali sei portata a confrontarti nelle varie fasi del processo creativo? Sono portata a confrontarmi con tutti i comparti della filiera produttiva e creativa: dalla produttrice al runner, dal trucco al DOP, dal copy al montatore, dal compositore delle musiche al colorist. E’ un mestiere potente perché può diventare davvero sinergico se si riescono a salvaguardare le legittime inclinazioni dei singoli reparti e questa è la cosa più difficile. Inoltre, è fondamentale, quando possibile, circondarsi non solo di professionalità virtuose ma anche umanamente solide. Quanto ci si impiega per scrivere una puntata di una webserie come Donne sull’orlo del bricolage? Per Donne sull’orlo del bricolage ci sono state tempistiche diverse. Per le puntate scritte in lockdown c’erano chiaramente vincoli molto più rigidi in fase creativa, perché eravamo a distanza. Non c’era una troupe a girare bensì Rocco, lo splendido e santissimo compagno della protagonista Laura Rovetti (nella serie, Enrica), che nella vita lavora come architetto, non come operatore! Quindi la storia è stata scritta calcolando il minimo dettaglio: a che ora c’è luce in salone o in bagno, quando dorme il bambino così non ci sono rumori, qual è il punto macchina migliore ma anche più agevole, stare attenti a produrre un girato non eccessivo ma più che sufficiente per il montaggio a distanza, senza rinunciare a piccoli “ricami”, da poter effettuare in post-produzione. Devo dire che in questo Laura si è dimostrata una perfetta aiuto regista sul set… set che, incidentalmente, era pure casa sua a Roma! E poi c’erano gli altri interpreti, Fabio Mascagni e Sophie Chiabaut, uno a Firenze e l’altra a Torino, con cui ci siamo coordinati e organizzati per “cucire” al meglio ogni parte del girato. Sulle tempistiche di scrittura di una puntata, direi che la forbice può variare a seconda della deadline, ma sicuramente il concepimento di un episodio e la scrittura della prima stesura di sceneggiatura non vanno oltre i due/ tre giorni, per quanto mi riguarda. Qual è la cosa più bella della tua professione? E quale la meno bella? La cosa più bella è proprio quella che ho appena descritto, la sinergia con il gruppo di lavoro, quando c’è. Oltre, naturalmente, alla gioia e fierezza, direi quasi “genitoriale”, nel vedere che delle istanze creative, spesso solo ed

Quali titoli ci aspettano al cinema dal 15 giugno?

unedì 15 giugno 2020 riaprono cinema e teatri, dopo la lunga pausa imposta dal Covid-19. Le sale possono riaprire nel rispetto di alcune regole, prima fra tutte il distanziamento sociale! Quindi, oltre a dover far sedere gli spettatori ad almeno un metro di distanza gli uni dagli altri (quale miglior occasione per andare al cinema e rilassarsi senza disturbatori di varia natura? 😏), è stato imposto un limite massimo di 200 persone, naturalmente per le sale più grandi e capienti. Inoltre, in alcuni cinema (mezzi permettendo), è stato deciso di misurare la temperatura corporea agli spettatori entranti. La domanda che sorge spontanea, però, è: cosa possiamo andare a vedere? In realtà, ad attenderci, c’è una lista di film abbastanza vasta. Infatti, proprio a causa del lockdown, sono tornati nelle sale molti titoli “sfortunati”, quelli che ad inizio marzo hanno visto improvvisamente bloccata la distribuzione. Ecco che tra questi film, compaiono: Pinocchio di Matteo Garrone; Sonic – Il film di Jeff Fowler, basato sull’omonimo franchise videoludico della SEGA; Playmobil: The Movie. Film d’animazione francese diretto da Lino Di Salvo; Tappo: Cucciolo in un mare di guai. Favola animata del regista Kevin Johnson; Maleficent: Signora del male. Seguito di Maleficent (2014), sempre con Angelina Jolie. Ma ritornano anche titoli (alcuni da Oscar!) degli ultimi mesi, quali: 1917 di Sam Mendes; Parasite di Bong Joon-ho; Joker di Todd Phillips; Tolo Tolo di Checco Zalone; Cena con delitto – Knives Out di Rian Johnson; Jumanji: The Next Level di Jake Kasdan; Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn di Cathy Yan. A sorpresa, ri-troviamo anche titoli del passato, come Dark Water (2005, Walter Salles) e Doctor Strange (2016, Scott Derrickson). Alcune di queste riprese sono evidentemente funzionali alla riapertura delle sale, posto che molte uscite che erano in programma in questi mesi sono state ritardate. È quindi un’occasione per recuperare qualche titolo… avendo modo di goderselo “a tutto schermo”! Inoltre, questi recuperi sono utili aspettando le prossime uscite, come l’attesissimo Tenet di Christopher Nolan (probabilmente arriverà nelle sale statunitensi il 17 luglio e in quelle italiane il 18 settembre), Mulan di Niki Caro, Wonder Woman 1984 e Spongebob – Amici in fuga. E voi, avete già deciso cosa andrete a vedere? Ma le sorprese non finiscono qui! Infatti, abbiamo pensato di offrirvi una panoramica anche delle prossime uscite Netflix e Amazon Prime Video, almeno di quelle più interessanti… pensate per coloro che ancora non se la sentono di andare al cinema, oppure semplicemente per i più pigri! 🙃 Netflix: Tredici, quarta stagione, 5 giugno; The Order, seconda stagione, 18 giugno; La cosa più bella, seconda stagione, 19 giugno; The Politician, seconda stagione, 19 giugno; Suits, ottava stagione, 21 giugno; Dark, terza stagione, 27 giugno …e rimaniamo in attesa di Suburra 3! Amazon Prime Video: Future Man, terza e ultima stagione; El Presidente, prima stagione; Cena col delitto: Knives out, film, dal 5 giugno. Infine, vi segnaliamo che Amazon ha recentemente annunciato il lancio anche nel nostro paese della videoteca digitale Prime Video Store, servizio che permette di noleggiare o acquistare nuovi titoli tra i film appena usciti, ma anche grandi classici di Hollywood e alcuni dei titoli più amati targati Disney, Warner Bros., Paramount, Sony, NBCUniversal, Rai Cinema e Medusa Film. Con Prime Video Store si avrà quindi la possibilità di guardare film da poco usciti nelle sale cinematografiche, oppure film che hanno fatto il loro debutto direttamente nella versione digitale. Eccone alcuni: Jumanji: The Next Level; Sonic – Il film; Joker; Just Mercy; Birds of Prey; Pinocchio; Dieci giorni senza mamma; Tutto il mio folle amore; Me contro Te – Il film. Enjoy!!! 😉😎

Prospettive digital e sostenibilità: un nuovo inizio?

’emergenza dovuta al Covid-19 ha comportato molti disagi, sia per i lavoratori di tutti i settori, quanto per studenti, famiglie e pensionati. La quotidianità di ciascuno ha inevitabilmente subito uno stravolgimento. Tuttavia, come dice un vecchio proverbio, non tutto il male vien per nuocere. Ed è proprio così. Senza voler apparire naif, è bene ricordare che anche le situazioni più difficili ed estreme, come una pandemia, possono nascondere dei risvolti positivi… quanto meno sul lungo periodo. Nello specifico, la situazione che stiamo vivendo richiede impegno e sacrificio, specialmente da parte di istituzioni e aziende. Sebbene ciascuno di noi sia (stato) chiamato, nel suo piccolo, a creare alternative e soluzioni alle difficoltà quotidiane. Parlando di possibili svolte positive, pensiamo soprattutto a fenomeni come digitalizzazione ed ecosostenibilità. Si tratta di due termini di ampio respiro che includono al loro interno fenomeni economici diversi, tutti indispensabili per guardare al futuro assicurandosi di procedere nella giusta direzione. Questo può quindi essere un punto di partenza per il nostro paese, in primis per dare modo a tutti di comprendere la reale necessità di farsi trovare pronti anche in situazioni emergenziali (dato che, purtroppo, nessuno garantisce che in futuro non se ne verifichino altre) e, in secondo luogo, per dare concretamente avvio a questi cambiamenti. I concetti chiave durante questa emergenza sono state smart working, digitalizzazione, agilità. Idee centrali, quindi, anche per il futuro. Da questo punto di vista, Officina38 si è immediatamente mobilitata, come molte altre realtà lavorative, per rendere lo smart working funzionale e di semplice gestione. Abbiamo optato per il mantenimento dei nostri consueti orari lavorativi, intensificando l’attività sui canali social (a partire dal Blog) e avendo come parole d’ordine: creatività, inventiva, fiducia! Non è stato sempre tutto facile e, tutt’ora, registriamo qualche rallentamento. Nonostante questo, non abbiamo mai smesso di sentire il calore e la vicinanza di colleghi, amici e conoscenti e siamo riusciti a portare avanti diversi progetti. A tal proposito siamo molti fieri del corporate video per il cliente Sedamyl, realizzato rigorosamente a distanza! Questo periodo ci ha offerto anche la possibilità di dedicarci alla post produzione dei video del progetto The Soul Kitchen e, con l’allentamento delle misure di sicurezza a partire dal 4 maggio 2020, siamo addirittura tornati operativi (sul set!) realizzando uno shooting video all’aperto. Naturalmente, avendo a cuore il benessere di tutti e adottando tutte le precauzioni del caso. Ecco qualche immagine. Tutto ciò per dire che, in occasione dell’emergenza Covid-19, molti lavoratori si sono ritrovati a dover improvvisare, reagendo in modi talvolta esemplari, altre volte scomposti. È però evidente la necessità di un’organizzazione su più ampia scala, sia per affrontare simili eventualità in futuro, quanto per semplificare la gestione del lavoro. Digitalizzazione 1) Figure manageriali È proprio in questo contesto che la digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale. Bisogna innanzitutto riconoscere che l’Italia non è certo all’avanguardia in questo settore; tuttavia, questo momento di crisi ha inevitabilmente richiesto l’attivazione di servizi e piattaforme alternativi e l’intensificazione “dell’offerta digital” in quasi tutti i settori, oltre ad una riorganizzazione interna di molti uffici, imprese e realtà lavorative in genere. In futuro, quindi, dovremo farci trovare tutti più preparati. Ad esempio, le figure manageriali dovranno possedere alcune caratteristiche (caratteristiche che venivano già richieste ma che diverranno imprescindibili), quali: una forte propensione alla digitalizzazione, la capacità di definire in modo chiaro gli obiettivi e la strategia dell’azienda, di ogni ufficio e di ogni risorsa al proprio interno. Inoltre, ogni processo, se possibile, dovrà essere accessibile da remoto, permettendo così a tutti di avere costantemente a disposizione gli strumenti di lavoro, ottimizzando gli spostamenti e assumendosi maggiore responsabilità. Tutto questo comporterà un altro significativo cambiamento, ovvero la gestione del lavoro per obiettivi, il ché significa essere completamente svincolati da orari e fare affidamento sulla capacità di auto-organizzazione del singolo. 2) Modalità di pagamento Un’altra importante direttiva del cambiamento “digital” è quella relativa alle modalità di pagamento. Sembra infatti che “la morte del contante” sia sempre più prossima. Già da diversi anni carte di credito e bancomat hanno conosciuto una diffusione massiccia ma, la “novità” più recente è costituita da app e forme di pagamento contactless (si pensi, per esempio, a Satispay, HYPE o YAP) che rendono più veloci i pagamenti, garantendo al contempo un minore contatto fisico, comportamento ad oggi sicuramente raccomandato. Durante l’emergenza, momento in cui molte realtà lavorative (come bar e ristoranti, ma non solo) hanno dovuto trovare alternative per continuare a lavorare, queste tecnologie hanno garantito – ad esempio – la possibilità di effettuare consegne delivery, pagando online e riducendo i rischi, anche per gli addetti alle consegne. Insomma, monete e banconote sembrano sempre più oggetti appartenenti ad un altro mondo. 3) Didattica online Non dimentichiamo poi il grande disagio vissuto in questi mesi da studenti (e, con loro, molte famiglie), insegnanti e istituti scolastici in genere. Se la didattica online è utilizzata più di frequente per l’istruzione superiore (e in altre realtà ancor più che in Italia), è evidente che lo stesso non si può dire per la formazione primaria e secondaria, entrambe ancora fortemente legate a metodi tradizionali, ovvero alle cosiddette lezioni frontali. Anche alla luce di ciò, supporre che la didattica a distanza possa, almeno nel breve periodo, diventare una soluzione ad ampia diffusione, sembra quanto mai improbabile. Tuttavia, questi ultimi mesi hanno sottolineato con forza la necessità, da parte degli istituti, di attrezzarsi con piattaforme online nelle quali è possibile caricare il materiale didattico e svolgere (o, anche qui, caricare) le video-lezioni. Sostenibilità ambientale L’emergenza sanitaria ha sconvolto molti settori del vivere quotidiano, aprendo gli occhi della società su alcune delle priorità. Una di queste è sicuramente la sostenibilità ambientale. Infatti, già dopo qualche giorno dall’inizio del lockdown, complice l’interruzione di buona parte della produzione industriale, si sono visti cieli stellati, acque limpide, animali che si riappropriavano di strade e di luoghi normalmente di dominio umano… sicuramente tutti fatti sui quali riflettere. Proprio pensando ad animali a spasso per le città, ci è impossibile non fare riferimento alla foto pubblicata su Instagram da Luciana

Smart Working e videochiamate: come essere sempre professionali?

kype, Google Hangouts, WeChat, Jitsi, Whatsapp Web, FaceTime, Viber…   Sono ormai numerose le piattaforme VoIP (Voice over IP, ovvero “Voce tramite protocollo Internet“) che permettono di chattare, telefonare e, soprattutto, effettuare videochiamate sfruttando la connessione Internet. In questo specifico momento storico, ci rendiamo conto più che mai della fortuna che abbiamo a disporre di strumenti che permettono di lavorare da casa, di contattare agilmente amici e famiglia e di farci sentire un po’ meno soli!      Ma la domanda che sorge spontanea è: quali sono le attenzioni da avere se ci ritroviamo improvvisamente a dover fare una videochiamata con il nostro capo o i nostri colleghi di lavoro? Alcuni di noi, come le persone più giovani, hanno confidenza con questi strumenti. Tuttavia bisogna ammettere che sono ancora pochi coloro che lo usano regolarmente con fini professionali. Eccoci quindi pronti per darvi qualche dritta sul modo migliore per prepararvi ad affrontare con serenità e competenza una Skype Call (o affini)! Come prima cosa è fondamentale capire qual è il modo più efficace di presentarsi e far sentire, letteralmente, la propria voce! Infatti, non è ovviamente possibile contare sul linguaggio del corpo e sui gesti che naturalmente accompagnano una conversazione vis-à-vis. Se siete voi a dover condurre la videochiamata e le persone in collegamento non si conoscono già, assicuratevi di incoraggiare tutti a presentarsi. In questo modo dimostrerete a tutti rispetto e considerazione, consolidando al contempo la vostra leadership all’interno del gruppo. Ovviamente, qualora non foste voi i promotori della videochiamata, resta valida la regola di prender parte alla conversazione innanzitutto presentandosi, permettendo agli altri ascoltatori di identificarvi e dimostrando sicurezza in voi stessi e in quello che state per dire. Oltretutto, ciò predispone i vostri interlocutori a prestare maggiore attenzione alle vostre parole. Ma qual è il momento migliore per prendere la parola durante una videochiamata? Escludendo categoricamente la possibilità di interrompere gli altri, il momento migliore per parlare è dopo una breve pausa, quando nessun altro sembra intenzionato a farlo. Per inserirsi nella conversazione, magari per porre una domanda senza interrompere chi ha preso la parola, può essere utile usare la chat di cui dispongono la maggior parte delle piattaforme VoIP. Ciò consente a chi sta parlando di accorgersi del messaggio e di rispondere “live” o comunque si segnala a tutti che c’è ancora una domanda a cui bisogna dare risposta. Infine, un’ultima nota importante. Se ci si intende rivolgere a qualcuno nello specifico, è bene rivolgersi a lui/lei chiamandolo/a per nome, poiché non è possibile indirizzare lo sguardo o il corpo nella sua direzione al fine di farsi ugualmente capire. Un secondo importante aspetto da considerare è come mantenere alta l’attenzione. Bisogna infatti considerare che nessuno degli interlocutori è fisicamente prossimo agli altri ed è quindi più facile distrarsi. La soluzione a questa condizione è quella di essere davvero “connessi”, stimolando la partecipazione attiva di tutti. Se ci si trova nella posizione di “conduttore” della videochiamata, è ovviamente necessario prestare attenzione alle reazioni degli altri, parlare guardando la fotocamera ed essere pronti ad intervenire qualora la conversazione vada fuori tema. Bisogna infatti tener conto del fatto che in qualsiasi dialogo tra più persone può capitare di divagare o addirittura di essere in disaccordo, finendo per interrompere o sovrastare verbalmente gli altri. Questo, oltre ad essere poco educato, compromette la comprensione di tutti (specialmente in una videochiamata). Per questo è particolarmente importante che il conduttore intervenga, anticipando queste situazioni o, se ciò risulta impossibile, facendosi capire con un gesto chiaramente comprensibile, capace di indurre tutti al silenzio. Sempre a tal riguardo può essere utile ricordare che, in alcune circostanze (se, per esempio, viene da tossire, starnutire o si generano rumori nell’ambiente in cui si sta facendo la videochiamata), potrebbe risultare necessario disabilitare momentaneamente il microfono, così da non compromettere la comprensione di tutto il gruppo. Per mantenere viva l’attenzione di tutti è bene che chi si fa carico della conversazione, proponga argomenti di “transizione” e ponga domande in grado di dar vita a nuove tematiche di discussione. Inoltre, è fondamentale porre domande dirette ai singoli, così che anche una persona imbarazzata dalla videochiamata possa dire la sua. Quando gli argomenti all’ordine del giorno sono stati affrontati e la chiamata è in una fase conclusiva, è bene lasciare spazio ad eventuali domande, come in una qualsiasi riunione di lavoro. Questo dimostra attenzione ed empatia perché, nonostante la distanza fisica, si tiene in considerazione l’opinione altrui. Sebbene possa apparire scontato, abituati alle interazioni dirette fatte di sguardi, gesti e parole, un aspetto cui bisogna prestare grande attenzione durante una videochiamata è il contatto visivo. Per noi esseri umani stabilire un contatto visivo è del tutto naturale. Tant’è che se capita di incontrare qualcuno che lo evita vistosamente, rivolgendo gli occhi altrove, è facile sentirsi disorientati e infastiditi. Specialmente nel momento in cui ci si ritrova ad affrontare una presentazione e si è gli unici a parlare, è quindi bene ricordarsi di volgere lo sguardo alla fotocamera: è proprio questo che darà l’illusione a chi ascolta di essere guardato, stabilendo un contatto visivo. Ovviamente ciò richiede uno sforzo, è necessario non solo pensarci ma anche “allenarsi”, farci l’abitudine. (Da sinistra a destra) Immagine 1: sguardo rivolto alla fotocamera ✅ Immagine 2: sguardo rivolto in basso, verso lo schermo ❌ Qualora si stesse invece prendendo parte ad un meeting informale in cui è richiesto a tutti lo stesso grado di partecipazione, le cose possono anche svolgersi diversamente. È infatti spontaneo rivolgere la propria attenzione verso chi parla, quindi allo schermo anziché alla fotocamera. È facile e naturale e, in questo caso, va bene così. Un ulteriore elemento su cui soffermare la nostra attenzione, per affrontare al meglio una videochiamata, è il posizionamento della fotocamera. La prima cosa da controllare è l’altezza. Bisogna infatti evitare di riprendersi dall’alto o dal basso, scelte che generalmente non valorizzano l’aspetto di nessuno, preferendo invece un posizionamento ad altezza occhi. Una fotocamera messa troppo in basso potrebbe farvi apparire come delle sorta di “teste fluttuanti”, eliminando dal

Donne sull’orlo del bricolage – Come rompere gli schemi aggiustando tutto il resto

donne sull'orlo del bricolage

  Donne sull’orlo del bricolage – Come rompere gli schemi aggiustando tutto il resto è la nuova webserie di Officina38, realizzata in collaborazione con Alessandra Cataleta, regista che ha ideato la serie e diretto la puntata pilota di questa miniserie in dieci episodi. Se anche a voi è capitato di guardare rassegnati la cassetta degli attrezzi, finendo per chiamare vostro padre, vostro zio, il vostro fidanzato o il vicino di casa per far riparare il tubo della doccia o montare un mobile… allora siete nel posto giusto! La protagonista della sitcom Donne sull’orlo del bricolage è Enrica, una brillante trentaseienne reduce da una delusione amorosa che decide di prendere in mano, se non proprio tutta la sua vita, almeno quella domestica. Lungi dal chiamare il suo platinato ex riparatutto, in ogni episodio vediamo la nostra eroina fronteggiare una piccola sfida casalinga: flessibili, trapani, cavi elettrici, sifoni… insegnandoci a sua volta come si fa, in pochi e semplici passaggi! Enrica, personaggio leggero ed auto-ironico, incarna lo stereotipo femminile per cui i lavori di manutenzione domestica sono di dominio maschile, stereotipo che è però lei stessa a demolire con la sua grintosa determinazione e con l’aiuto dell’amica Sophie, colei che tutto ripara e tutto può. Ed è così che queste sfide si trasformano per lei in vere e proprie dosi di empowerment, attraverso cui riuscirà a ritrovare fiducia e stima di sé. Donne sull’orlo del bricolage è la prima sitcom ma anche il primo vero tutorial mai realizzato sul tema del bricolage domestico. Dedicata a tutte quelle persone, non solo donne, da sempre negate per qualsiasi genere di riparazione.   Episodio pilota   Foto Backstage Enrica, interpretata da Laura Rovetti, nel backstage durante il trucco Simon Luca, interpretato da Fabio Mascagni nel backstage   Enrica vi aspetta nel prossimo episodio…