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Stabilizzatore d’immagine: a cosa serve?

Cos’è uno stabilizzatore d’immagine?

Lo stabilizzatore è uno strumento che permette di ridurre al minimo il tremolio involontario creato dalla mano o dalla respirazione dell’operatore, garantendo la nitidezza delle immagini e una maggiore fluidità nei movimenti, specialmente nel caso dei video.

Per quanto i professionisti del settore siano dotati di una certa precisione (talvolta quasi millimetrica), è indubbio che si tratti di uno strumento il cui ausilio è fondamentale per ottenere risultati di alta qualità.

Inventato nel 1995 da Canon per l’obiettivo EF 75–300 mm, negli ultimi anni ha avuto un vero e proprio boom di richieste, per via dei grandi vantaggi che offre durante la fase di scatto e di ripresa.

Lo stabilizzatore d’immagine viene usato sia con le fotocamere sia con le videocamere di ultima generazione e può essere di diverso tipo. Quando si parla di stabilizzatore, infatti, molto spesso viene in mente un oggetto di questo tipo, una sorta di braccio meccanico che, in realtà, si chiama Gimbal.

Tuttavia, lo stabilizzatore può trovarsi anche all’interno della camera e dell’obiettivo: per la precisione, l’obiettivo può avere solo uno stabilizzatore ottico mentre la camera può avere uno stabilizzatore ottico e/o digitale. Ma quali sono le differenze?

Stabilizzatore ottico e digitale

Come appena anticipato, in base ai diversi componenti che partecipano attivamente alla stabilizzazione, possiamo avere:

  • un obiettivo stabilizzato, o stabilizzatore ottico
  • un sensore stabilizzato, o stabilizzatore digitale

Nella prima classe la componente meccanica che si muove per cercare di effettuare la stabilizzazione si trova all’interno della lente.
Mentre nella seconda tipologia è presente tra le componenti del sensore e, quindi, si trova all’interno della fotocamera.

Il principale vantaggio dello stabilizzatore ottico è quello di poter vedere gli effetti della sua azione direttamente nel mirino mentre si scatta la foto. Inoltre, gli obiettivi stabilizzati permettono una maggior efficacia rispetto alla stabilizzazione digitale della fotocamera.

Gli svantaggi invece sono essenzialmente di natura economica, in quanto gli obiettivi stabilizzati, oltre a costare molto, sono pezzi unici. Ogni volta che si vuole usare una focale diversa da quella a disposizione, bisogna comprare un’altra lente stabilizzata per ottenere lo stesso risultato in termini di qualità.

Al contrario, lo stabilizzatore digitale è di fatto universale, ovvero permette di usufruire di questa caratteristica su qualsiasi obiettivo. La pecca di questo tipo di stabilizzazione è che è nettamente meno efficace rispetto a quella posta sull’ottica.

Stabilizzatore video

Quando si parla di video, ovvero di immagini in movimento, risulta ancora più evidente l’utilità dello stabilizzatore d’immagine. Oltre a coloro che stanno davanti alla macchina da presa, infatti, a potersi muovere è anche l’operatore video! Ed è proprio in questi casi che lo stabilizzatore diventa indispensabile.

Le vibrazioni nei video sono un problema da non sottovalutare, perché non si hanno solo nel momento in cui si effettuano riprese con scarsa illuminazione, ma anche in situazioni più dinamiche in pieno giorno. Uno stabilizzatore è quindi fondamentale per chi registra video per ottenere immagini perfettamente nitide e fluide.

Anche in questo caso esistono diversi tipo di stabilizzatore (più o meno performanti) ma, a differenza di quanto detto in precedenza, qui la discriminante è il peso da sostenere. Ovviamente, sul mercato è possibile trovare numerosi prodotti differenti: basti sapere che ci sono stabilizzatori capaci di sostenere il peso di uno smartphone e stabilizzatori studiati per sopportare fino a una quindicina di chili.

A fare la differenza, come facilmente intuibile, sono le necessità di ripresa e il budget a disposizione.

Di seguito, alcune immagini di stabilizzatori che supportano diversi pesi.

DJI Ronin 2, sostiene fino a 13,5 kg

Zhiyun Crane 3, sostiene fino a 4,5 kg

DJI OM 4, sostiene circa 300 g