Officina38

Il blog: da diario online a strumento di marketing

criviamo “blog post” sul nostro sito web ormai da tre anni, analizzando diversi aspetti del nostro lavoro e comunicando le nostre passioni. Questo mese abbiamo pensato di fare un passo indietro, e di parlare proprio di questo strumento: il blog! Insomma, cos’è? Perché lo usiamo qui in Officina38? E perché dovresti averne uno anche tu? Ma partiamo dal principio. Il blog è nato come una sorta di diario personale online, usato per condividere i propri interessi con una cerchia di lettori interessati agli argomenti proposti dal “blogger”, ovvero colui che possiede e gestisce la piattaforma. Nel tempo questa tipologia di sito web ha assunto innumerevoli sfaccettature fino a diventare, oltre che uno strumento per esprimere se stessi, una fonte d’informazione, ispirazione, connessione e guadagno. Cambiare vita con un blog: Basta considerare alcuni esempi tra i più famosi per comprendere come i blog abbiano cambiato la vita di coloro che hanno saputo sfruttarne l’ascesa, soprattutto se affiancati all’utilizzo dei social media. E chi più di tutti può rappresentare questo fenomeno se non Chiara Ferragni? Non tutti sanno che l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni ha iniziato il suo percorso nel 2009 proprio con un blog: The Blonde Salad. Attraverso questo canale ha iniziato a condividere consigli nell’ambito del fashion e del lifestyle collaborando in breve tempo con marchi importanti. Oltre ad accrescere la notorietà della blogger, ciò le ha permesso di continuare a finanziare il suo progetto fino alla fondazione della sua azienda TBS Crew SRL e un proprio brand di abbigliamento: Chiara Ferragni Collection. Ma non solo, ad oggi l’influencer risulta essere una delle personalità più influenti nel settore della moda oltre che un’imprenditrice di successo. Le sue intuizioni sono diventate oggetto di studio ad Harvard, la sua vita una serie tv, la sua storia un documentario. YouTube un valore aggiunto: Un blog può diventare uno strumento fondamentale anche per chi intraprende la propria carriera partendo da piattaforme diverse. Un esempio in questo caso è la foodblogger Benedetta Rossi, che nel 2009 ha iniziato a pubblicare video sul canale YouTube dell’agriturismo di famiglia. Qualche anno dopo è nato Fatto in casa da Benedetta che ha segnato un punto di svolta nella vita della blogger che in pochi anni ha iniziato a pubblicare i propri ricettari e a partecipare a diversi programmi televisivi fino a condurne uno proprio. Imprenditrice, autrice, conduttrice, influencer, oltre che appassionata di cucina. Anche in questo caso il blog risulta essere un efficace trampolino di lancio. Step 1: Scegli un argomento che ti appassiona e la tua nicchia di riferimento Gli elementi chiave per un un blog di successo sono quindi due: la passione e il pubblico. Negli ultimi anni i blog che hanno riscosso maggior successo sono quelli che rappresentano e si rivolgono a una specifica fetta di lettori. Continuando a parlare di Food blogger, questo fenomeno è ben rappresentato da Cucina Botanica. Carlotta Perego, la fondatrice del progetto, ha intrapreso questo percorso per condividere i suoi studi di cucina vegetale e nutrizione. Pubblicando ricette e consigli su uno stile di vita sano e un’alimentazione green ha coinvolto una nicchia di appassionati alla tematica, spesso non rappresentati da blog più ampi. Anche in questo caso è nato un progetto editoriale: tra il 2020 e il 2021 Carlotta Perego ha pubblicato due libri di successo e rafforzato la sua community sui social. Un altro blog nel quale è possibile trovare articoli sulla sostenibilità e uno stile di vita green è quello della giornalista ambientale Letizia Palmisano. Anche in questo caso la passione per l’ambiente, l’economia circolare ma anche i social media, le hanno permesso di sviluppare un progetto originale e ricercato. Step 2: Intercetta le esigenze del tuo pubblico Fondamentale è soprattutto la capacità di incontrare le esigenze dei lettori, proponendo soluzioni semplici ai problemi della vita di tutti i giorni. In questo senso citiamo il sito web salvatorearanzulla.it. Non c’è problema che il divulgatore informatico non possa risolvere con un blog post! Il progetto è nato quando il blogger aveva appena dodici anni, ed è diventato una fonte di guadagno pochi anni dopo. Il “Metodo Aranzulla” è diventato un libro attraverso il quale l’imprenditore offre supporto a chiunque voglia avviare un business online. Step 3: Acquista il tuo dominio Il terzo step è quello che prevede l’acquisto del dominio, ovvero l’indirizzo che gli utenti possono digitare nella barra di ricerca per accedere al sito web in questione e ai suoi contenuti. Questo è unico e personale, per questo è necessario acquistarlo presso uno dei provider o hosting presenti i rete. Step 4: La scelta della piattaforma Anche le piattaforme sono numerose (Wix, Zyro, Weebly…) ma la più utilizzata risulta essere sicuramente WordPress, basti pensare che ogni mese vengono condivisi, attraverso questa, circa 70 milioni di post. Per capire l’influenza e il ruolo della piattaforma, può essere interessante osservare questa mappa condivisa da wordpress.com, attraverso cui è possibile vedere quanti utenti interagiscono con il loro sito e in che modo. Step 5: Il design Dopo aver stabilito questi elementi, è il momento di passare al design. È fondamentale che il sito rispecchi lo stile e i valori del blogger e che sia pensato per coinvolgere il tipo di pubblico selezionato. Torniamo quindi al concetto di brand identity di cui abbiamo parlato nel blog post di ottobre. Anche nel caso di un blog, come per i social, è necessario curare tutti i dettagli che rendono il sito web differente rispetto ai concorrenti dandogli una propria identità. Logo, colori, font ma anche l’aspetto fotografico, la homepage è un biglietto da visita e uno specchio dei valori da trasmettere. Step 6: Condividere i blog post! Una volta completati questi step non resta che iniziare a condividere dei “blog post”, termine con cui definiamo gli articoli che completano lo scheletro del sito web. Prima di pubblicarli però è necessario verificare che questi rispettino i requisiti della SEO e che abbiano una buona leggibilità (WordPress, ad esempio, permette di effettuare un’analisi accurata sulla base di questi criteri). Inserendo i giusti tag e non

STORIE IN TENDENZA. I social media e le storie virali

social possono “cambiare il mondo”? Assolutamente sì, lo stanno già facendo in mille modi diversi, soprattutto se pensiamo alla capacità che i social media hanno di rendere le storie virali.    Per alcuni è un cambiamento positivo, per altri negativo.   Alcuni ritengono che i social rendano l’informazione più libera, ampia e immediata, altri li percepiscono come uno strumento di espressione pericoloso se usato con troppa leggerezza. Da qualsiasi punto di vista li si consideri, però, è indubbio che abbiano modificato il nostro modo di comunicare e, di conseguenza, anche quello di fare pubblicità. Proprio perché immediati e globali, i social media riescono a creare fenomeni virali a partire da un’idea spesso semplice. Così, in pochissimo tempo, è possibile scalare le classifiche e raggiungere le vette delle tendenze… come nel caso di Khaby Lame. Khaby Lame ha 21 anni ed è l’italiano più seguito al mondo. La sua carriera da Tiktoker è cominciata durante la quarantena del 2020, ma è a partire dall’aprile 2021 che il suo profilo è decollato superando i settantacinque milioni di follower su TikTok e i ventiquattro milioni su Instagram (più della Ferragni). Con i suoi reaction video Khaby fa un’operazione (apparentemente) semplice: prende quei video in cui le persone fanno cose strane in modo insensato – sbucciare un cetriolo con i denti, per esempio – e riproduce le stesse azioni in modo pratico e veloce – sbucciare un cetriolo con un pelapatate. Cosa c’è di esilarante in tutto ciò? La sua espressione e il gesto delle mani che chiude ogni clip. Ma come è possibile, vi starete chiedendo, che i suoi sketch siano diventati virali rendendolo una vera e propria icona del web e portandolo sui megaschermi di Tokyo? La risposta sta nel fatto che i suoi video sono muti: la comunicazione è affidata esclusivamente alle immagini e alla gestualità rendendolo, dunque, universalmente comprensibile. Non sorprende, con queste premesse, che sempre più spesso i grandi brand si adattino alle tendenze social del momento cavalcandone l’onda. Aperol lo ha fatto con il tormentone “Coincidence” di Handsome Dancer. Ispirandosi ai video che hanno inondato le home di TikTok, l’azienda ha lanciato l’iniziativa “Toghether We Can Dance” per raccogliere fondi a sostegno degli infermieri che hanno lavorato in prima linea durante l’emergenza Covid-19. La sfida era semplice: un’esibizione di 15 secondi sulle note di Wow, you can really dance. Per ogni video ricevuto Aperol ha donato cento euro alla causa. Alla fine dell’iniziativa il risultato è stato un’enorme coreografia virtuale in cui ballerini, professionisti e non, si scatenano sulla propria personalissima pista da ballo. Una meravigliosa iniziativa umanitaria, certo, ma non anche una trovata pubblicitaria creativa e divertente? Spesso, però, accade il contrario. Quanti brand sono nati sul web e hanno raggiunto il successo grazie alla spinta della fanbase? Uno degli esempi più interessanti in Italia è certamente quello di ClioMakeUp. Clio ha cominciato a pubblicare video su YouTube nel 2008 e, da allora, non ha più smesso. Chi, in Italia, non ha mai visto uno dei suoi tutorial o non ha mai sentito parlare di lei? Be’ sì… qualcuno ci sarà sicuramente, ma non è un caso se nel 2012 sia approdata anche sul piccolo schermo con un programma su Real Time e nel 2018 sia riuscita persino a creare la sua personale linea di cosmetici. Tutto questo grazie ad una fanbase che oggi conta, su Instagram, tre milioni di utenti con più di un milione di iscritti su YouTube. Ancora una volta, i tutorial sono semplici, alla portata di tutti e tutte e, soprattutto, costituiscono un concreto supporto per la vita quotidiana. Non diverso è il caso Benedetta Rossi, nuova guru della cucina fatta in casa, approdata sul piccolo schermo dopo un’impennata della sua fanbase. Come è arrivata a questo punto? La storia, in effetti, è abbastanza divertente. L’algoritmo ha voluto che i fan di Benedetta Parodi si siano imbattuti accidentalmente nelle video-ricette della Rossi. Il resto è storia… Benedetta Rossi ha in breve spodestato l’omonima nel cuore delle e degli italiani. Ma torniamo ai social media e alla loro capacità di trasformare delle semplici intuizioni in veri e propri “tsunami”. Il Fridays For Future sarebbe diventato un movimento globale se Greta Thunberg non avesse avuto uno smartphone a disposizione? Probabilmente sì, ma con tempi molto più dilatati rispetto a quanto è accaduto. Non possiamo certo dire che la tutela del nostro ecosistema sia diventata una tendenza… almeno, non nella vita reale, altrimenti la “causa sarebbe già vinta” e il Pianeta tornerebbe a respirare. Ma, di certo, la possibilità di condividere in tempo reale questa lotta l’ha resa più concreta e stringente, soprattutto tra le giovani generazioni per cui piattaforme come Instagram e TikTok non sono molto diverse da quelle che, fino ai primi anni duemila, erano le piazze. Greta Thunberg ha sempre trasmesso il suo messaggio in modo semplice, diretto e universalmente comprensibile.  Questi elementi sono stati decisivi per rendere una bambina con un’idea – e il coraggio di metterla in pratica – una vera e propria icona del nuovo millennio. Il mondo virtuale, infatti, è diventato un palcoscenico per chiunque voglia raccontare qualcosa di sè: che siano selfie o video professionali, 140 caratteri o 15 secondi. Ma quando qualcuno riesce a raccontare, attraverso la propria immagine, la realtà e la società che lo o la circondano, ecco che ha trovato la chiave! In poco tempo conquisterà il cuore di milioni di utenti. Sin dalle origini, infatti, l’essere umano ha sentito il bisogno di condividere storie, idee e stati d’animo, e con il tempo ha trovato modi sempre nuovi per farlo. Oggi i social media non solo rendono quest’azione più facile ed immediata ma, a tratti, addirittura necessaria. Quasi un’imposizione sociale che ci costringe a vivere su due piani: la realtà e il mondo virtuale. Dunque, magari non possiamo dire che i social media abbiano cambiato il mondo, ma di certo hanno cambiato il nostro modo di vivere e comunicare: se ciò sia positivo o negativo, potete deciderlo voi. Prima di fare la vostra scelta,