Scuderia Ferrari: case study di una produzione video
i stiamo per portare nel “behind the scenes” di una video produzione eccezionale… siete pronti per scoprire i segreti del set di Scuderia Ferrari? Come abbiamo già raccontato nel Blog “Come nasce e si sviluppa una produzione video“, il processo creativo che porta alla nascita di un video si articola in quattro fasi principali: sviluppo creativo; pre-produzione; produzione; post-produzione. In veste di casa di produzione siamo abituati a seguire direttamente, o da vicino, ognuna di queste fasi. Per il cliente Scuderia Ferrari ci siamo occupati principalmente delle fasi di pre-produzione, produzione e post-produzione. Curiosi di conoscere quest’emozionante esperienza più nel dettaglio? Pre – produzione Innanzitutto, a monte, c’è stato un intervento da parte dell’agenzia di comunicazione Ninetynine che ha presentato al cliente un brief creativo in grado di rispondere all’esigenza specifica di Ferrari: presentare al mondo la nuova monoposto, la F1-75. Innovativa e aggressiva, la F1-75 è stata studiata alla luce del nuovo regolamento, il più radicale degli ultimi 40 anni, permettendo alla Ferrari di andare a “curiosare” in tante direzioni. Non a caso la monoposto della Scuderia di Maranello – che prometteva di essere rivoluzionaria e che sembra stia mantenendo le promesse – si è presentata con tante novità: il comparto delle sospensioni è stato completamente rivisto, c’è stata l’introduzione di più nero rispetto al passato e la carrozzeria è diventata di una colorazione rossa opaca. Ma i dati più importanti hanno riguardato le innovazioni introdotte: dal nuovo muso a punta alle pance che si caratterizzano per delle forme scavate in grado di ottimizzare il convogliamento dell’aria al posteriore. Proprio a partire dalla creatività dell’agenzia, Officina38 si è occupata della parte finanziaria legata ai preventivi, oltre che della logistica e dell’organizzazione di molti aspetti legati al set e alle giornate di riprese. Il lavoro di pre-produzione, in questo senso, è stato essenziale: c’erano infatti veri e propri allestimenti e scenografie da costruire, testare e certificare dal punto di vista della sicurezza, oltre che clip video da preparare per il giorno dello shooting. Inoltre, quando si affrontano giornate di riprese che prevedono tempistiche serrate, come in questo caso, è fondamentale avere un piano dettagliato del flusso di lavoro ed essere sicuri di avere tutti i professionisti necessari alle diverse esigenze. Non secondaria, in tal senso, la presenza di un ledwall, lungo 20 metri per 3 metri di altezza, posizionato dietro la monoposto. Questo grande schermo, naturalmente, era stato concepito per trasmettere dei contenuti: nello specifico, clip video da realizzare in fase di pre-produzione. Appositamente per le riprese, oltre al ledwall, è stato creato anche un tunnel lungo 12 metri, in legno e alluminio ondulato, sotto cui sono stati fatti passare i due piloti, Charles Leclerc e Carlos Sainz. Naturalmente è stato necessario trovare una soluzione preventiva anche per l’allestimento e l’illuminazione di questo spazio. Nello specifico: il DoP, in concerto con il regista, ha scelto di illuminare il tunnel con dei LED Astera, in grado di cambiare colore e che, dunque, hanno permesso di illuminare la scena con i colori della Scuderia: rosso, giallo e bianco. Produzione e post-produzione Lo shooting della monoposto Ferrari è stato caratterizzato da molteplici sfide, tutte risolvibili con un buon grado di organizzazione e professionalità. Innanzitutto, l’auto era a nostra disposizione solo per poche ore, prima che la stessa partisse per Barcellona, per i test di preparazione alla nuova stagione, e successivamente per il Bahrain, per il primo Gran Premio di Formula 1: un tempo che può sembrare sufficiente, o persino abbondante se non si è degli “addetti ai lavori”, ma che è in realtà il minimo indispensabile. Queste tempistiche così serrate, infatti, non permettono alcun tipo di errore, imprevisto o ripensamento: bisogna agire spediti, sicuri di quanto è stato previsto nell’ordine del giorno. Inoltre, un’automobile è un soggetto molto più complesso rispetto ad altri da riprendere e fotografare: nel caso specifico la vernice della carrozzeria era opaca, caratteristica che permetteva alla superficie della stessa di assorbire moltissima luce, rendendo necessario uno studio meticoloso dell’illuminazione necessaria per ogni scena. È per questa ragione che, per il prelight, ovvero lo studio preliminare delle luci, si chiama un D.O.P. (direttore della fotografia) specializzato nel settore automotive. Ma perché così poco tempo a disposizione? Innanzitutto perché la monoposto viene generalmente perfezionata sino all’ultimo momento utile. Una volta “pronta” a livello tecnico e ingegneristico, sono necessari alcuni step finali prima del lancio ufficiale della notizia. Tra questi: lo stickering (ovvero l’apposizione, sulle due monoposto, degli adesivi di tutti gli sponsor), la realizzazione delle foto ufficiali con piloti, tecnici e dirigenti, nonché la realizzazione delle riprese destinate al video ufficiale trasmesso in mondovisione sul sito ferrari.com. Il video, infatti, doveva necessariamente essere ultimato entro i tempi prestabiliti, ovvero all’indomani delle riprese: il giorno seguente, il 17 febbraio 2022 alle ore 14:00, c’è infatti stata la presentazione mondiale della nuova monoposto del Cavallino Rampante. L’unicità di questa situazione ha dunque richiesto la presenza della montatrice, del colorist e dell’onliner sul set, evento pressoché eccezionale. Inoltre, per riuscire ad ultimare la produzione nei tempi previsti, è stato necessario impiegare tre troupe diverse che si sono alternate, dandosi il cambio, tra il giorno e la notte. Un’ulteriore challenge è stata quella di individuare, oltre alle persone di riferimento come regista, D.O.P., primo assistente camera e capo elettricista, le persone giuste per tutti gli altri ruoli, come lo scenografo, l’attrezzista, il secondo assistente camera, l’aiuto camera, il runner, il make-up & hair artist ecc., per un totale di circa 30 professionisti. Durante le riprese è stato poi utilizzato il Trinity della Arri, una sorta di steadycam, o meglio una sua evoluzione: un sistema che consente di ampliare le possibilità di movimento della camera da presa intorno all’automobile, creando un mix di scene controllate e riprese in grado di creare dinamicità e impatto in fase di editing, ottenendo un risultato distintivo e rendendo molto più snello il lavoro dell’operatore. Anche la pavimentazione ha richiesto attenzioni specifiche: è stato infatti necessario scegliere un rivestimento particolarmente riflettente, in grado di compensare l’opacità della carrozzeria della macchina. Per