Officina38

Digital events 2020

l primo step per essere sempre al passo con i tempi? Vivere nel presente e avere lo sguardo rivolto al futuro! L’autunno è ricco di sorprese, sfide e… eventi! 💡 Questo mese vogliamo volgere l’attenzione agli eventi locali (e non!) del settore digital. Nonostante le restrizioni dovute alla delicata situazione sanitaria internazionale, molti di questi appuntamenti sono stati confermati. Anche se, una buona parte si svolgerà in streaming, attraverso quelle piattaforme e quegli strumenti digitali che ormai tutti conosciamo e utilizziamo. Marketing, social media management, strategie d’impresa, networking, opportunità e frontiere digitali… tutto questo è quello che ci riserviamo di poter approfondire con questi interessantissimi eventi in arrivo nei prossimi mesi! Che aspettiamo? Si parte! Procedendo per ordine, iniziamo con il segnalare gli eventi della seconda metà di ottobre. 1) SMAU | 20 – 21 ottobre | Milano A chi è rivolto: SMAU è rivolto alle imprese che vogliono avviare attività di sviluppo di prodotto e di processo per portare sul mercato la vera innovazione. Descrizione: “Be Creative. Be Innovative. Be Open”. Un’ampia scelta di seminari gratuiti dedicati ad aziende e professionisti che vogliono arricchire le proprie capacità per stare al passo con il mercato. Una full immersion tra gli argomenti più attuali come Big Data, intelligenza artificiale, bandi e finanziamenti, e-commerce, fatturazione elettronica… e tanto altro ancora! Relatori: Tantissimi professionisti con background diversi, competenze specifiche e la stessa volontà di divulgazione, crescita e condivisione. 2) WOBI – World Business Forum | 27-28 ottobre | Milano A chi è rivolto: WOBI è rivolto a tutti i ReMakers, ovvero a tutti coloro che credono sia giunta l’ora di rivoluzionare il significato di parole come leadership, azione, creatività e coraggio! Descrizione: Organizzato e curato annualmente da WOBI tra America, Europa e Oceania, il World Business Forum è un evento di due giornate che riunisce migliaia di menti instancabili accomunate dalla passione per il business. In un momento caratterizzato da un eccesso di informazione, il World Business Forum punta a stimolare il pensiero e ispirare l’azione, rappresentando un’occasione unica di networking. Relatori: da James Cameron a Ram Charan, gli speaker internazionali saranno dieci e tutti eccezionali! 3) Digital Innovation Days Italy | 29 – 30 – 31 ottobre | Online Edition A chi è rivolto: Digital Innovation Days Italy si rivolge ad aziende e professionisti del settore del Marketing, della Comunicazione, del Digitale. Descrizione: Il più grande evento italiano dedicato al Marketing Digitale, al Social Media Marketing e all’innovazione a 360 gradi. Andrà alla scoperta delle aziende più “virtuose” che, durante la lunga fase di lockdown, hanno tratto vantaggio dalla situazione o si sono reinventate accelerando giocoforza il processo di digitalizzazione. Si cercherà di capire come siano cambiati trend e necessità e quali insegnamenti vadano tenuti a mente per il futuro. Relatori: Nicola Neri (CEO @ IPSOS), Marianna Benatti (Well-being & Employer branding leader @ Deloitte), Luca Barboni (Founder & Head of Growth @ 247X), Luca Altieri (Direttore Marketing e Direttore IBM Studios) e Fabio Moioli (Consulting & Services Lead @ Microsoft).   NOVEMBRE 4) SMXL – World Search Marketing Conference | 10 – 12 Novembre | Live Streaming A chi è rivolto: SMXL è rivolto a professionisti e CEO che desiderano investire nella formazione e conoscere le strategie di marketing più innovative. Descrizione: Due giornate dedicate esclusivamente alla formazione e all’aggiornamento professionale con i massimi esperti al mondo di SEO, SEM, Online Marketing, Social Media, Mobile, Analytics, Optimization e Conversion. Un momento ideale per approfondire le proprie conoscenze e confrontarsi con altri professionisti del settore. Relatori: Tra i relatori dei nomi importanti come Google, Microsoft e Moz. 5) WUDRome – World Usability Day | 12 novembre | Multi-Day learning & networking experience A chi è rivolto: WUDRome si rivolge a gruppi professionali, industriali, educativi, cittadini e governativi che hanno come obiettivo quello di garantire che i servizi e i prodotti importanti per la vita siano più facili da accedere e più semplici da usare. Descrizione: Il World Usability Day Rome è l’edizione italiana della Giornata Mondiale dell’Usabilità che approfondisce ogni anno tematiche riguardo usabilità, user experience, Human-Centered design e molti altri argomenti legati al design dei servizi. 6) Droidconitaly | 27-28 novembre 2020 | OGR – Officine Grandi Riparazioni, Torino A chi è rivolto: Droidconitaly è rivolto a tutti, come ben dimostra il motto #Android4Everyone. Descrizione: La più grande conferenza Android per sviluppatori in Europa. Un’occasione unica per imparare, condividere e fare networking… una divertente iniezione di energia Android! Relatori: Tantissimi speaker che lavorano in aziende come Microsoft, Google, Facebook. Inoltre, non possiamo non menzionare come sponsor dell’evento l’agenzia Synesthesia, nostra partner in numerose occasioni e realtà di professionisti con la quale amiamo collaborare. DICEMBRE L’1 e il 2 dicembre si sarebbe dovuta tenere a Milano la quinta edizione del Marketing Business Summit che, purtroppo, è stata rinviata a novembre 2021 a causa della delicata situazione sanitaria che stiamo vivendo. Si tratta di un evento generalmente articolato in due giornate di alta formazione con relatori di fama internazionale che portano casi studio, metodologie e strategie di marketing e business per far decollare il proprio business. Insomma, opportunità e momenti di approfondimento non mancheranno (Covid e strumenti digitali permettendo), specialmente per coloro che hanno voglia o sentono la necessità di una crescita professionale e umana. Officina38 si impegna ad essere attiva e propositiva nella vita, sul lavoro e nel tempo libero… ecco perché prenderemo sicuramente parte ad alcune di queste bellissime iniziative! E voi, cosa aspettate? 🙃  

Notte degli Oscar 2019

La notte degli Oscar è stato un evento che ha confermato molte aspettative, ma ne ha disattese molte altre.   no show senza presentatore, come già anticipato dalle polemiche dei mesi scorsi, che da un lato ha dato spazio a film audaci come La Favorita e Black Panther, ma dall’altro ha confermato la vittoria di film “più convenzionali” come Green Book. In totale sono 15 i film che hanno portato a casa le 24 statuette: Bohemian Rhapsody ha guidato il gruppo con quattro Oscar; Green Book, Roma e Black Panther ne hanno portati a casa tre. In Officina38 non abbiamo staccato gli occhi dallo schermo: ecco i vincitori, e gli sconfitti, della notte più importante di Hollywood. Premio per il miglior film: Green Book. È il genere di film che in passato sarebbe stato un ovvio vincitore del “Best Picture”: è una pellicola godibile, con due forti performance centrali e un lieto fine d’ispirazione. È partito un po’ in sordina al botteghino, ma è stato un successo immediato nel circuito dei festival, vincendo l’ambito premio Grolsch People’s Choice al Toronto International Film Festival – spesso indicatore di successo agli Oscar. Anche le recensioni sono state generalmente positive nei confronti di questa commedia, più apprezzato in Europa rispetto agli States. La storia è quella di un pianista nero che assume un autista italo-americano per farsi accompagnare in un tour attraverso i Deep South, nel 1962. La regia di Peter, il più giovane dei fratelli Farrelly, è in qualche modo una rivincita sul passato della loro filmografia, connotata da commedie pseudo demenziali (ricordate Scemo e più scemo?). La premiazione agli Oscar – uno per la sceneggiatura, uno per l’attore non protagonista a Mahershala Ali e uno alla fotografia –   include anche una vittoria per ‘Best Commedy o Musical’ ai Golden Globes di gennaio scorso. Commovente la dedica finale del produttore di Green Book, Charles Wessler, all’attrice Carrie Fisher, donna di grandissimo umorismo scomparsa l’anno scorso. Gli altri vincitori: da Bohemian Rhapsody a Roma. Se è vero che Green Book ha portato a casa il primo premio, nessuno degli altri titoli candidati a miglior film è andato a casa a mani vuote. Bohemian Rhapsody non ha vinto il Best Picture, ma ha comunque conquistato il maggior numero di Oscar in questa edizione, quattro in totale: miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro e soprattutto miglior attore protagonista, Rami Malek. Black Panther ha vinto i tre premi considerati più tecnici: costumi, scenografia e colonna sonora originale. Roma, di Alfonso Cuaròn, ha ricevuto gli Oscar per il miglior film in lingua straniera, oltre alla regia e alla fotografia, firmata sempre da Cuaròn. Una curiosità: per la quinta volta in sei edizioni, l’Oscar per la regia è stato assegnato ad un regista messicano. A consegnare il premio, Guillermo del Toro, carissimo amico di Cuaròn e vincitore della passata edizione. Gli altri quattro “nominees” hanno portato a casa un Oscar ciascuno. Il nome più quotato per il premio come miglior attrice era quello di Glenn Close, candidata per The Wife, ma ad aggiudicarsi la statuetta è stata invece Olivia Colman, per la sua convincente interpretazione ne La favorita  di Yorgos Lanthimos. Siamo sinceramente dispiaciuti per Glenn Close, che manca sempre il premio per un soffio, ma siamo assolutamente convinti che la Coleman abbia strameritato questo Oscar: il suo discorso è stato uno dei momenti più toccanti in una cerimonia tendenzialmente sottotono. Vice ha vinto per il trucco e le acconciature, con un Christian Bale che nel biopic su Dick Cheney è quasi irriconoscibile. Viso rotondo, capelli tinti, doppio mento: la trasformazione nel numero due di George W. Bush è pienamente riuscita. Certamente non è stata la serata perfetta per Spike Lee: il suo film BlacKkKlansman – che ha vinto il Grand Prix al Festival di Cannes lo scorso maggio – era candidato a miglior sceneggiatura non originale, miglior regista e miglior film. Tre nomination e solamente una statuetta: miglior sceneggiatura non originale,  il suo primo Oscar in carriera, festeggiato saltando in braccio al suo caro amico Samuel Jackson, che gliel’ha consegnato. L’umore di Spike Lee in questa edizione però non è stato dei migliori: davanti ai giornalisti ha bollato il premio di Green Book come “scelta sbagliata”, senza mezzi termini. Infine A Star Is Born ha conquistato la statuetta per la migliore canzone originale con “Shallow”, interpretata dalla bravissima Lady Gaga (primo Oscar anche per lei) e l’Oscar per la miglior attrice non protagonista è andato a Regina King, che ha recitato in Se la strada potesse parlare. Da Officina38 abbiamo applaudito nuovamente Roma, che abbiamo particolarmente amato, ma siamo andati a letto all’alba con l’amaro in bocca per La Favorita, che secondo noi meritava molto di più di una singola statuetta.

“Roma” di Cuaròn

“Roma” di Cuaròn: il film che ci ha conquistati ra i vari premi, un Leone d’Oro a Venezia e un Golden Globe alla miglior regia, secondo noi meritatissimi. E ora la corsa agli Oscar. Siamo stati incatenati da questo bianco e nero che colora con potenza personaggi, dinamiche familiari, luoghi e temi eterni come la città: temi privati eppure universali, quelli della nascita, della morte, della fede e del dolore. Il film è stato prodotto da Netflix, è uscito al cinema, e si può ora vedere sulla piattaforma. Se ci consentite una deformazione professionale, una cosa che ci è molto piaciuta è la scelta di Cuaròn di girare il film con una videocamera digitale ARRI, l’ALEXA 65, che ci ha fatto ricordare le atmosfere e la scarnezza visiva del cinema neorealista italiano, ma senza la presenza della grana della pellicola, perché, come ha detto il regista in diverse occasioni, il suo scopo era di guardare al passato, ma con i suoi occhi del presente. Il regista Cuaròn, ha firmato anche la direzione della fotografia, quindi il suo coinvolgimento sul film è stato totale, oltre al fatto che la storia stessa avesse fortissimi riferimenti autobiografici della sua infanzia passate nel quartiere Roma di Città del Messico. Una delle scene più difficili da girare, è stata sicuramente il piano sequenza finale del film: per questa scena è stato costruito un pontile che permettesse al technocrane di rimanere sempre alla stessa altezza rispetto agli attori, alla spiaggia e al mare. Il tempo utile di luce per girare questa scena era solo di mezz’ora, dalle 17.30 alle 18. Era stato previsto di poter fare 6 shots della scena, ridotte poi invece ad un’unica possibilità, a causa di una tempesta che aveva danneggiato il pontile, proprio il giorno prima delle riprese. La scena quindi ha dovuto essere “buona la prima“, riuscendo quindi ad avere un risultato molto soddisfacente sia dal punto di vista tecnico che attoriale. Insomma, questo film è un ottimo esempio di una grande regia, che ha saputo unire al meglio tutti gli aspetti tecnici a quelli creativi, messi a disposizione di una storia intima, ma estremamente espressiva.