Video produzioni sostenibili: è possibile?
Qual è la ricetta per una video produzione sostenibile? Vi siete mai chiesti quanta energia è necessaria per fare cinema o per realizzare un video? Noi di Officina38, operando nel settore da tempo, ce lo siamo chiesti qualche anno fa. La risposta? Tanta energia! Sebbene oggi si usino tutte le tecnologie disponibili a basso impatto energetico, come le luci a led, che permettono una significativa riduzione dei consumi pur mantenendo un’alta qualità della luce, l’energia che occorre sul set non è poca. Questa serve principalmente per l’illuminazione del set, per ricaricare le batterie di fotocamere e videocamere, oltre che per tutto il lavoro di post-produzione di questi contenuti. Ma non solo! La vita sul set, in realtà, contempla diverse fasi e azioni, per molte delle quali è possibile adottare comportamenti eticamente sostenibili. Ecco perché abbiamo deciso di condividere con voi alcune accortezze che adottiamo per dare vita a produzioni il più green possibile, per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Partendo dall’ovvio presupposto che ciascuno di noi, nel suo piccolo, dovrebbe adottare comportamenti amici dell’ambiente, è chiaro che il discorso si amplia (e si complica) nel caso in cui si parli di impresa e lavoro, come nel caso di una produzione video. In tal senso, non possiamo non menzionare EcoMuvi, il primo disciplinare internazionale per la sostenibilità sul set di cinema ed audiovisivi. Creato nel 2014, EcoMuvi è stato elaborato dalla casa di produzione Tempesta con uno studio che ha coinvolto esperti di sostenibilità ambientale e alcuni tra i migliori professionisti del cinema e dell’audiovisivo, portando alla realizzazione di film come Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher e Ariaferma di Leonardo Di Costanzo. Esattamente come avviene a livello cinematografico, anche per le produzioni più piccole è possibile attuare comportamenti eticamente sostenibili, senza per questo incappare in costi aggiuntivi. In veste di casa di produzione, Officina38 ha spesso la responsabilità di trovare la soluzione migliore per risolvere numerose sfide, dai cestini per il pranzo destinati al team presente sul set, passando per aspetti più tecnici, come la previsioni di allestimenti o oggetti di scena particolari, sino ad aspetti logistici come alloggi e spostamenti. Quali sono, quindi, le accortezze che possiamo adottare in fase di pre-produzione? Partendo dal presupposto che l’intento è sempre quello di evitare uno spreco di risorse, le accortezze da avere per dare vita ad una video produzione green sono molte. Ad esempio, è possibile optare per cestini per il pranzo contenenti alimenti provenienti da coltivazioni e allevamenti biologici, puntare su servizi di catering a km zero, preferire l’utilizzo di bottiglie di vetro o borracce riutilizzabili (tra l’altro, se brandizzate, sono un ottimo gadget da lasciare a collaboratori e clienti 😉) e prediligere sempre – qualora necessari – posate e piatti di carta, 100% riciclabili. Inoltre, è importante fare una valutazione attenta dei mezzi di trasporto necessari per gli spostamenti. Nel 99% dei casi, infatti, è inevitabile l’impiego di almeno un furgone: l’attrezzatura è quasi sempre molto ingombrante ed estremamente delicata. Tuttavia, per ottimizzare questo inevitabile costo, un buon metodo è quello di farlo guidare ad una persona del team e, in base al numero di posti a sedere, raggiungere la portata totale di passeggeri, evitando così di impiegare altri mezzi, come automobili private, e raggiungendo tutti insieme la location in cui avranno luogo le riprese. Analogamente, sarebbe bene organizzare anche gli spostamenti di tutte le altre figure presenti sul set, come il make-up & hair stylist, l’aiuto camera, il runner ecc., i quali non necessariamente proverranno dalla stessa città. Insomma, in base alle esigenze specifiche del set e – di conseguenza – al numero di persone coinvolte, è buona regola rendere il più green possibile gli spostamenti di tutti, magari optando per soluzioni meno inquinanti come il treno o la bicicletta… in base alle distanze, si capisce! Inoltre, è bene studiare con attenzione anche la scelta degli alloggi: più le persone sono vicine al luogo delle riprese, più è facile che molte di loro scelgano di muoversi a piedi, con servizi di bike-sharing o con i mezzi pubblici. Infine, poiché è necessario comunicare con i diversi professionisti coinvolti nelle riprese, una buona regola può essere quella di prediligere forme di comunicazione digitale, evitando la carta stampata. Questa affermazione, che può apparire ovvia, in realtà non lo è: infatti, sui set è prassi avere un ODG (Ordine Del Giorno), contenente tutte le indicazioni relative a tempistiche e necessità della giornata di lavoro. Ancora oggi, il responsabile di produzione può averne diverse copie su carta stampata, da distribuire agli interessati. Ma perché non optare per l’invio di una mail, in modo tale che queste preziose informazioni siano fruibili da cellulare, pc o tablet? Fermo restando che, qualora non si potesse fare a meno di stamparne alcune copie, sarebbe bene scegliere carta riciclata. E una volta sul set? Anche sul set continuano ad essere numerose le accortezze da avere per attuare un approccio lavorativo effettivamente green, sebbene tutto dovrebbe essere già stato predisposto in anticipo. Di fondamentale importanza è riporre attenzione ai rifiuti prodotti: questi devono necessariamente essere raccolti in contenitori diversi, a seconda delle regole del comune ospitante, in modo tale da poter essere correttamente smaltiti. Diversamente da così, è bene raccoglierli seguendo le regole del proprio comune, facendosi di conseguenza carico dello smaltimento degli stessi. Inoltre, poiché non è raro che sia necessario pulire o predisporre location e oggetti di scena coinvolti nelle riprese, è bene tenere conto che esistono prodotti per la pulizia che sono rispettosi dell’ambiente e ci permettono di limitare il nostro impatto su di esso. Alla fine del set… Alla fine del set, naturalmente, avremo materiali da smaltire, a partire da costumi e oggetti di scena sino agli allestimenti. Escludendo, ovviamente, quelle circostanze in cui si sceglie il noleggio, un’opzione è quella di conservarle, per poterle riutilizzare in futuro, oppure donarle, per permettere comunque che abbiano una seconda vita. Sostenere un mercato più etico, anche nel settore audiovisivo, è infatti dovere di tutti noi professionisti coinvolti. Infine, da casa di produzione, ci sentiamo di lanciare un’idea