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AI in agenzia? Ecco cosa facciamo davvero (e cosa no)

AI in agenzia? Ecco cosa facciamo davvero (e cosa no)

Strumenti, limiti e opportunità dell’intelligenza artificiale per agenzie creative e team di comunicazione     [7’ di lettura]   Introduzione Sono ormai lontani i tempi in cui intelligenza artificiale era un’espressione spaventosa e che ci intimidiva. Da un paio d’anni, infatti, è diventata la nostra nuova collega, una di quelle che si integrano perfettamente nel team e che risolvono un sacco di grane. Tuttavia, c’è ancora chi la teme, chi la idealizza, chi la evita a prescindere. Ma l’AI non è né una minaccia né una soluzione miracolosa. È uno strumento. E, come ogni strumento, va compreso, contestualizzato e usato con intelligenza. Per questo abbiamo deciso di condividere con voi il modo in cui abbiamo integrato gli strumenti di AI nel lavoro quotidiano del nostro team (se avete dei feedback, sono ben accetti!).   Cosa facciamo (e cosa no) in Officina38 In Officina38 utilizziamo l’intelligenza artificiale come uno strumento di supporto. Non ci affidiamo a essa per automatizzare tutto, ma la integriamo in modo ragionato nei nostri flussi. Ci aiuta, ad esempio, nelle prime fasi di ricerca, quando serve raccogliere informazioni, stimoli o punti di partenza da esplorare. La usiamo anche per velocizzare l’adattamento di testi e contenuti tra formati diversi, o per sbloccare idee visive durante la costruzione di una moodboard. Può tornarci utile, inoltre, per analizzare materiali complessi o sintetizzare informazioni articolate in modo più agile. Tutto questo ci permette di risparmiare tempo sulle attività più operative e concentrarci su ciò che conta davvero: le idee, le scelte, la direzione creativa. Quello che non facciamo — e non vogliamo fare — è delegare all’AI i compiti più delicati. Non la usiamo per generare naming o concept da zero, né per sostituire il pensiero strategico. E non produciamo visual destinati ai clienti con strumenti generativi, se non quando espressamente richiesto e condiviso nel brief. In sintesi: l’AI è una nostra utile alleata, ma il pensiero critico del nostro team resta la vera guida.   Se non ora, quando?  Dalla scrittura alle immagini, dai video alla musica: ogni formato creativo è oggi potenzialmente influenzato — o accelerato — da uno strumento AI. Ma più che chiedersi “cosa può fare l’AI?”, la domanda giusta è: “quando e come ha davvero senso usarla?”. Per rispondere, abbiamo riflettuto su quanto questi strumenti abbiano inciso, in alcuni casi davvero stravolto, il nostro modo di lavorare. O di pensare. O di pensare e lavorare insieme.  L’intelligenza artificiale, lo sappiamo, può occuparsi di moltissimi task, da quelli ripetitivi a quelli più creativi. Ma le manca visione, non coglie le sfumature, non comprende il contesto per cui deve generare contenuti o creare soluzioni. Ed è proprio questo il punto: non sostituisce il lavoro creativo, lo affianca. Lo sostiene. In molti casi, lo rende persino più potente. In agenzia può essere utile in tante fasi operative o di supporto — a patto che ci sia sempre un occhio esperto a guidarla. Perché dove c’è bisogno di intuizione, empatia, originalità… l’AI si ferma. E tocca a noi fare la differenza. Non a caso, in Officina38 abbiamo accolto da qualche mese Luca, AI Creator che si dedica proprio a questo: esplorare i tool di intelligenza artificiale, testarli, capirne le potenzialità e aiutare tutti a usarli in modo utile e consapevole. Luca lavora al fianco dei team creativi quando serve e, nel frattempo, costruisce percorsi di educazione e integrazione quotidiana di questi strumenti. Ogni settimana, poi, ci aggiorna con la newsletter interna “AI INSIDER NEWS”: una raccolta delle novità più interessanti, tra nuove release e tool emergenti da sperimentare subito. Un piccolo rituale che ci tiene vigili e connessi all’evoluzione del settore. E ci ricorda che per innovare non serve correre: basta essere curiosi e sapere dove guardare.   AI e Creatività: la nostra esperienza Chi di noi non si è ritrovato almeno una volta a vivere la sindrome del foglio bianco? Proprio in momenti di crisi come questi ci siamo scoperti grati a uno strumento che non ha pretese autoriali ma sa offrire stimoli rapidi, idee grezze, punti di partenza. Niente magia, solo un modo per rompere il ghiaccio e rimettere in moto il pensiero. Poi, come sempre, tocca a noi far suonare tutto nel modo “giusto” — anche a un orecchio creativo. Ed è per questo che anche in Officina38 ogni team integra l’intelligenza artificiale nei propri flussi in modo diverso, calibrandone l’uso in base agli obiettivi e alla natura del lavoro.   Comunicazione Qui l’AI è una risorsa quotidiana. Serve per raccogliere spunti, testare alternative, elaborare insight o generare versioni preliminari di testi. Viene usata anche per esplorare trend, stimolare la scrittura o produrre prime scalette di contenuti editoriali. I tool più ricorrenti sono ChatGPT, Gemini e Notion AI, che stiamo sperimentando anche nella sua funzione scheduler per l’organizzazione dei calendari.   Visual design L’AI qui è un acceleratore creativo. Viene usata per generare moodboard, esplorare palette, confrontare linguaggi visivi e sperimentare layout alternativi. Non sostituisce l’estetica, ma stimola la ricerca. Tra gli strumenti più utilizzati: Midjourney, Adobe Firefly, Runway, Gemini e il recente Google Veo 3, particolarmente utile per la prototipazione video.   Produzione In fase di pre-produzione, l’AI viene testata per suggerire scenari e accompagnare la scrittura degli script. Serve anche per generare bozze narrative o supportare i pitch con immagini evocative. Anche in questo caso, Gemini e Google Veo 3 sono alcuni degli strumenti che stiamo esplorando con maggiore interesse.   Post-produzione Qui l’AI è una compagna tecnica. Viene usata per sottotitolare, migliorare l’audio, snellire le fasi di montaggio. Ma ogni intervento viene sempre rifinito manualmente: perché l’obiettivo resta lo stesso, anche quando cambiano gli strumenti — dare vita a qualcosa di curato, coerente e rilevante.   Diverso è il discorso per quei progetti che richiedono profondità, sfumature e coerenza strategica. In questi casi, l’uso dell’AI può risultare limitante — o addirittura controproducente. Pensiamo, per esempio, alle campagne valoriali, ai copy con una forte componente emotiva, alla definizione di un’identità visiva o alla stesura di una presentazione strategica. Quando il contenuto richiede un tono

Social Media 2025: tutte le novità

Una mano umana e una robotica si sfiorano le dita, rievocando il celebre dipinto di Michelangelo

Il 2025 è cominciato da pochissimo ma sta già segnando un punto di svolta nel mondo dei social media (e non solo). L’intelligenza artificiale, i nuovi formati di feed e le funzioni innovative stanno ridefinendo un po’ tutte le piattaforme. Ecco perché in questo Blog esploreremo le principali novità di Instagram, Facebook e LinkedIn, con un occhio di riguardo per il ruolo dell’AI nelle strategie digitali. [5′ di lettura] Il nuovo Instagram: griglia profilo in 3:4, modulare e AI-powered La notizia è circolata ampiamente nel mese di gennaio 2025: Instagram ha detto addio alla storica griglia del profilo organizzata in anteprime 1:1, per dare il benvenuto al formato 3:4. In altri termini: aprendo un profilo Instagram, l’anteprima dei post non è più fatta di tanti quadrati, bensì di tanti rettangoli verticali. Il cambiamento riguarda la griglia del profilo ma non il modo in cui quegli stessi post vengono visualizzati scorrendo il feed. Possiamo quindi continuare a pubblicare i post nei loro consueti formati (1:1 e 4:5 quelli consigliati per le foto, 9:16 per i video). Ma dovremo fare i conti con la loro visualizzazione in 3:4 sul profilo. Ecco perché i Social Media Manager di tutto il mondo – e i loro grafici – si sono trovati a modificare in tutta fretta i loro template. L’attenzione è sulle “red zone”, le due aree ai lati dell’immagine che vengono tagliate via nella preview in 3:4. Ma non finisce qui: corre voce che Instagram stia valutando l’introduzione di un nuovo feed modulare. Gli utenti, quindi, potrebbero presto scegliere di personalizzare la loro esperienza sul social scegliendo tra diverse modalità di visualizzazione: Feed AI-Powered: personalizzazione completa basata su interessi e interazioni Feed Creators-Only: solo contenuti dai creator seguiti, con maggiore controllo Feed Friends & Family: per chi desidera un’esperienza più intima Infine, Instagram sta per lanciare nuove funzionalità AI per la creazione di contenuti (potete trovare diversi post che parlano di queste novità sul canale Instagram ufficiale di Meta). Ma quali novità verranno introdotte? Editing automatico dei Reel, suggerimenti di caption e miglioramento immagini. Il tutto nell’ottica di rendere il processo di pubblicazione più semplice e accattivante. Facebook: addio feed cronologico, benvenuti Community Notes e AI generativa Anche Facebook sta evolvendo verso una maggiore personalizzazione e un miglior coinvolgimento della community. Il feed cronologico a cui siamo stati da sempre abituati potrebbe scomparire per lasciare posto ad un sistema AI che organizza i contenuti in base alle interazioni. Già attualmente, infatti, è possibile scegliere tra un feed algoritmico e uno cronologico. In un sistema algoritmico “puro”, la visibilità dei post nel feed non dipenderebbe più dall’orario di pubblicazione ma da una valutazione qualitativa del contenuto. Ecco che, in un simile scenario, diverrebbe cruciale ottimizzare i propri post per assicurarsi un buon engagement, in primis per l’algoritmo e in secundis per il pubblico. Un’altra novità, già molto dibattuta, sono i Community Notes. Si tratta di un’innovazione pensata per migliorare la qualità delle informazioni su Facebook e Instagram. Tuttavia, la loro efficacia dipenderà da come verranno implementati e utilizzati dagli utenti. Se il sistema riuscirà a bilanciare trasparenza e accuratezza, potrebbero allora diventare uno strumento contro la disinformazione. Se, invece, venissero sfruttati superficialmente o, peggio ancora, per manipolazioni o bias, rischierebbero di trasformarsi in una vera e propria arma a doppio taglio. Non è tutto: Facebook sta sviluppando l’intelligenza artificiale generativa per ottimizzare la creazione di contenuti. Gli strumenti AI genereranno immagini, suggeriranno testi e modificheranno video automaticamente, aumentando l’engagement. Gli strumenti AI promettono quindi di semplificare la creazione di asset visivi e testuali, riducendo i tempi di produzione dei contenuti. LinkedIn: networking potenziato dall’AI e contenuti interattivi Uscendo dal mondo Meta, anche LinkedIn sta testando il modo di potenziare il networking con l’intelligenza artificiale. Tra le innovazioni principali che ci interesseranno nei prossimi mesi ed anni, troviamo: AI-powered Networking: raccomandazioni avanzate di connessioni basate su interazioni e interessi, per migliorare la qualità della propria rete. Content Assistant AI: suggerimenti automatici per migliorare la scrittura di post e articoli, mantenendo un flusso costante di post di qualità. Post Interattivi e Video AI-Generated: strumenti AI per montaggio video e generazione sottotitoli direttamente sulla piattaforma, per aumentare autorevolezza ed engagement. AI e Social Media: cosa ci riserva il futuro? L’intelligenza artificiale ha già un ruolo importante nella gestione dei social media e, presto, diverrà dominante. Oltre a quanto già visto in questo Blog post, è lecito aspettarsi ulteriori sviluppi. Ecco qualche possibile spunto per il futuro: Advertising AI-driven sempre più preciso Gli strumenti di advertising saranno in grado di ottimizzare automaticamente le campagne in base a performance in tempo reale Creazione di contenuti autonomi Gli assistenti AI miglioreranno ulteriormente, arrivando a creare contenuti su misura per ogni brand con input minimi Moderazione avanzata Grazie all’AI, le piattaforme potranno individuare e rimuovere contenuti problematici in modo più rapido ed efficace. In conclusione… Queste evoluzioni pongono nuove sfide e opportunità per le aziende e i creator: rimanere aggiornati e adattarsi rapidamente sarà la chiave per il successo nel nuovo ecosistema digitale. Il 2025, quindi, sembra portare cambiamenti su tutte le piattaforme. L’intelligenza artificiale, infatti, sta ridefinendo l’engagement, la creazione di contenuti e l’advertising. L’AI non è solo un supporto, ma la protagonista della nuova era digitale. La sfida dei professionisti del settore è (e sarà sempre più) quella di maneggiare consapevolmente questi strumenti per strategie sempre più efficaci e mirate. E voi, siete pronti a cogliere le opportunità del nuovo panorama social? Potrebbero interessarti anche questi articoli: Business Manager e Business Suite: domande e risposte Virtual set: la nuova frontiera della produzione video Metaverso: pioneri del futuro?