IL DIGITALE: UNA TRASFORMAZIONE NECESSARIA
uanto è necessario per le aziende di oggi operare una trasformazione digitale? La diffusione del digitale, affermatasi a partire dagli anni Duemila, sta costringendo via via tutte le aziende a rinnovarsi e adeguarsi al cambiamento. Ma cosa vuol dire digitalizzarsi? E, soprattutto, basta trasformare la carta in file word e integrare nuove tecnologie al proprio lavoro per dirsi tali? Si tratta, infatti, di un processo che cambia da azienda ad azienda ma che è ormai indispensabile: da un lato bisogna essere al passo con i tempi per restare competitivi sul mercato, dall’altro gli utenti/consumatori sono sempre più informati ed esigenti. Non tutte le aziende, però, riescono in questa impresa. A volte è difficile rinunciare al caro vecchio analogico, al profumo della carta o alla magia di vinili e cassette. Emblematico è il caso di Kodak. Per decenni leader mondiale nel mercato fotografico, l’azienda nel 2012 è stata costretta ad abbandonare la sua principale produzione a causa di uno sfiorato fallimento. Ma com’è possibile che un’azienda di tale calibro commerciale e storico abbia vissuto questo declino? La risposta sta nel rifiuto all’innovazione. Temendo di perdere il primato nel mercato fotografico – in quanto maggiore produttrice di pellicole e macchine fotografiche analogiche – ha rifiutato la digitalizzazione decretando la fine della propria leadership. Sarebbe stato un cambiamento così drastico e innaturale? Assolutamente no, soprattutto se pensiamo a come l’analogico stia lentamente tornando di moda sull’onda del Vintage Marketing Nostalgico. Vale ricordare, inoltre, che è proprio in grembo a questa azienda che è nato il primo esemplare di macchina fotografica digitale. Brevettata nel 1973 da Steven Sasson, non uscì dalle mura dell’azienda perchè – a detta dei piani alti – nessuno avrebbe voluto guardare i propri scatti su uno schermo. Una frase simile disse John Antioco, CEO di Blockbuster, al co-fondatore di Netflix Reed Hastings. A suo parere quello di Netflix sarebbe stato un settore senza futuro. Erano i primi anni ‘Duemila e la catena di videonoleggio più grande del mondo iniziava il lento declino che la portò al fallimento nel 2013. Quella dei Blockbuster è una catena diventata iconica e passata ormai alla storia. Eppure, l’amore per l’analogico non era un movente abbastanza solido da permettere a questo impero di restare a galla. Il mercato, infatti, si è velocemente spostato dal noleggio offline allo streaming online. È così che Netflix è entrato velocemente nelle nostre case e, altrettanto velocemente, nei nostri cuori, inaugurando una nuova era di fruizione dell’audiovisivo. Si stava meglio prima? Quando c’era più romanticismo e meno “take away”? Sarebbe quasi impossibile dare una risposta. Il digitale ha letteralmente trasformato il nostro stile di vita. Ed è qui che la versatilità diventa una skill determinante per i brand e le aziende. Un brand che è sempre riuscito ad adeguarsi velocemente alle novità senza mai perdere il posto d’onore nei cuori dei consumatori, per esempio, è Lego. Leader nel mercato dei giochi per bambini e del collezionismo, è sempre stata in grado di rinnovarsi e di rimediare ai propri errori evitando il fallimento, anche nei periodi più bui. Certo, si tratta di un gioco universale che – speriamo – non tramonterà mai. Ma persino Lego ha vissuto e vive tutt’ora momenti di crisi. Basti pensare ad una realtà ormai estesamente diffusa: i bambini, sin da piccoli, sono attratti molto più dai giochi digitali che da quelli analogici. La soluzione? Reinventarsi! Lego ha espanso il proprio mercato rendendolo transmediale: si è adattata sempre di più alle abitudini digitali dei consumatori senza distogliere l’attenzione dal core product: i mattoncini colorati. Ecco quindi che sono nati giochi per Playstation, Nintendo Wii e XBox, film e persino un canale YouTube. Senza contare l’attenzione che Lego sta rivolgendo a temi sociali come la crisi climatica. Trattandosi di un prodotto che fa largo – se non esclusivo – uso di plastica, sta lentamente convertendo la produzione e promette, entro il 2030, di mettere in commercio solo pezzi fatti di plastica riciclata. Si tratta di una serie di strategie che non tutti sono riusciti a mettere in atto. Un esempio? La catena americana di giochi per bambini Toys “R” Us, che negli stessi Stati Uniti è crollata nel 2017 sotto il peso della digitalizzazione e dell’e-commerce. Una grande spinta alla rivoluzione dell’e-commerce l’ha data, in questo senso, Amazon che ha modificato drasticamente le abitudini di acquisto e, quindi, il mercato stesso. Quanti di noi preferiscono fare shopping dallo schermo del computer, piuttosto che recarsi nei negozi fisici? La digitalizzazione, infatti, non è un processo che interessa solo le aziende e i brand. Al contrario, questi ultimi hanno dovuto adattarsi ad un trend che ha ormai investito le nostre vite quotidiane. Oggi pretendiamo prestazioni sempre migliori, vogliamo avere tutto a portata di mano con il minimo sforzo. Ecco quindi che anche la musica diventa intangibile, una library infinita di autori e canzoni accessibile a tutti e in qualsiasi momento attraverso piattaforme streaming e applicazioni per smartphone. Leader indiscusso nel campo è certamente Spotify. Il punto di forza di questa applicazione, però, non risiede unicamente nel romantico amore per la musica, ma nella sua capacità di prevedere e modellare i gusti degli utenti. La digitalizzazione, infatti, ha cambiato progressivamente il rapporto tra il brand e l’utente, tra l’azienda e il cliente, tra il mercato e il consumatore. Gli operatori di Spotify, per esempio, hanno accesso a un’enorme quantità di dati che li informa su ciò che gli utenti ascoltano o vogliono ascoltare. Ciò vuol dire prevedere le esigenze degli utenti per dar loro ciò che vogliono ancor prima che sappiano di volerlo. Fidelizzazione e immediatezza: per permettere a chi possiede uno smartphone o un computer di accedere alla musica in qualsiasi momento e luogo. Per citare Kjeld Kirk Kristiansen, erede del mondo Lego, qui si parla della possibilità di creare “un mondo senza limiti” dove l’unico limite è l’immaginazione. Un drastico e definitivo passaggio al digitale, infine, lo ha dato la pandemia di Covid-19. Quasi tutta l’umanità è stata costretta a isolarsi tra quattro mura, ma il mondo doveva andare
Un 2021 d’autore!
migliori film e le serie tv più attese del 2021, suddivisi per piattaforma e categoria! Cosa aspettate? Si parte! 😎 AL CINEMA 🎬 tra pandemie, crisi climatiche, elezioni politiche, guerre, terremoti e attacchi terroristici… il 2020 non è stato affatto un anno facile! Per fortuna, però, è finalmente giunto al termine e adesso possiamo guardare al 2021 con rinnovata fiducia. La speranza di tutti, Officina38 compresa, è quella che l’anno nuovo sia un anno di riscossa per molti settori che hanno sofferto a causa del lockdown, tra i quali le sale cinematografiche! Ma quali titoli ci attendono quest’anno? I film che potremo andare a vedere nel 2021, tornando finalmente al cinema, sono numerosi, sebbene le date di uscita non sono ancora certe a causa degli strascichi della situazione sanitaria globale. Ma iniziamo a dare qualche nome, tra i più attesi troviamo: Wonder Woman 1984 (data italiana – 28 gennaio 2021): seguito del primo film campione d’incassi, ambientato negli anni Ottanta, il film ha alla regia Patty Jenkins e Gal Gadot nel ruolo principale; Fino all’ultimo indizio (data di uscita nelle sale americane – 29 gennaio 2021): un thriller psicologico con gli attori premi Oscar Denzel Washinton, Jared Leto e Rami Malek (per intenderci attore protagonista della serie Mr. Robot e Freddy Mercury in Bohemian Rapsody); Minari (data di uscita – 11 febbraio): già vincitore del Gran Premio della Giuria e del Premio del Pubblico al Sundance Film Festival, arriva il film semi-autobiografico del regista americano Lee Isaac Chung; Let Him Go (data italiana – 18 febbraio): thriller familiare con Diane Lane e Kevin Kostner molto apprezzato dalla critica americana; The French Dispatch (data da destinarsi): se ci sono Owen Wilson, Adrien Brody e soprattutto Bill Murray, allora non può che essere un film di Wes Anderson. Il film racconta la storia in un lungo arco di tempo di una redazione di un quotidiano americano. In un cast sterminato di stelle il ruolo principale è di Frances McDormand per un film che vuole essere una sorta di lettera d’amore per la professione giornalistica, come dichiarato dallo stesso regista; Nomadland (data di uscita – 19 febbraio 2021): già Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia, racconta il viaggio interiore e attraverso gli Stati Uniti di una donna che rimane vedova; The Mauritanian (dal 19 febbraio): un thriller politico con Jodie Foster, Benedict Cumberbatch, Tahar Rahim e Shailene Woodley che racconta la storia di un detenuto nel campo di prigionia di Guantanamo; Raya e l’ultimo drago (5 marzo 2021): l’ultimo film d’animazione targato Disney ha per protagonista la solitaria guerriera Raya. L’uscita nelle sale avverrà in contemporanea con Disney+ dove, a partire dalla stessa data, dovrebbe essere disponibile a pagamento per gli abbonati. La storia, fortemente ispirata alla mitologia e alla cultura del sud est asiatico, sarà ambientata a Kumandra. Questa rappresenta una versione immaginaria della Terra divisa in cinque regioni che, insieme, formano un drago. I draghi però da tempo non ci sono più e una forza malvagia e oscura ha preso il loro posto; The Father (12 marzo 2021): toccante storia del rapporto padre – figlia; The Father ha per protagonisti Olivia Colman e Anthony Hopkins; Morbius (19 marzo 2021): l’ultimo appuntamento della Marvel che vede Jared Leto nei panni dell’antieroe Michael Morbius!; Black Widow (dal 7 maggio 2021): altra uscita Marvel, con protagonista una bellissima (come sempre) Scarlett Johansson nelle vesti di Natasha Romanoff, alias Vedova Nera. La storia approfondisce il passato di Natasha, il suo legame con la Russia, sua patria, nonché il modo in cui è stata allevata e trasformata in una delle spie più letali della storia; Godzilla vs. Kong (21 maggio 2021): interessante crossover tra due pietre miliari del cinema d’avventura e di fantasia, a cui prendono parte nomi come quello di Millie Bobby Brown e Kyle Chandler; Cruella (28 maggio 2021): altro titolo Disney dedicato alla storia di Crudelia De Mon (Emma Stone), una giovane stilista che finisce con l’ossessionarsi per le pellicce di cani; Ghostbusters: Afterlife (11 giugno 2021): la pellicola, diretta da Jason Reitman e prodotta da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters che, dopo 32 anni, vede il ritorno dei veri acchiappafantasmi; Luca: nelle sale dal 18 giugno 2021): film d’animazione della Pixar, diretto dall’italiano Enrico Casarosa. Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, il film racconta la storia di un giovane ragazzo, Luca, che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter, insieme ad un amico. Tuttavia, Luca custodisce un segreto; Minions 2: come Gru diventa cattivissimo: appassionati di banane ma anche di mele, fortissimi nel ballo e nella musica, sono completamente gialli e sono geneticamente programmati per seguire il più cattivo di tutti: tornano i Minions! (2 luglio 2021); Space Jam: New Legends (16 luglio 2021): diretto da Malcolm D. Lee con protagonista la stella della NBA LeBron James; Old (dal 23 luglio 2021): ultimo film di M. Night Shyamalan, Old è un racconto thriller che trae ispirazione da una graphic novel francese; Diabolik: adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea. Sarà ambientato a fine anni 60, con tanto di auto d’epoca e l’immancabile Jaguar, ovviamente. Mentre come location avremo Milano e Trieste per gli esterni, Bologna per gli interni; Dune (dal 1° ottobre 2021 al cinema): siamo di fronte a un nuovo, ambizioso tentativo di trasporre su schermo l’epica fantascientifica nata dalla fantasia dello scrittore americano Frank Herbert. Con la regia di Denis Villeneuve e Timothée Chalamet nei panni del protagonista; West Side Story (probabilmente nelle sale dal 10 dicembre 2021): remake cinematografico che racconta di un amore osteggiato a causa della rivalità tra due gang rivali di New York. Diretto da Steven Spielberg. Per completezza, abbiamo pensato di includere all’interno dell’articolo anche le prossime uscite Netflix e Prime Video, al fine di farci trovare preparati anche nel caso in cui (e speriamo vivamente di no) venga nuovamente prolungata la chiusura delle sale cinematografiche. Ecco qui le nostre scelte! 😉 —————————————————————————————————————————————– AMAZON PRIME VIDEO Film originali I am Greta (dal 3 gennaio): film documentario di Nathan Grossman sulla vita e le
Quali titoli ci aspettano al cinema dal 15 giugno?
unedì 15 giugno 2020 riaprono cinema e teatri, dopo la lunga pausa imposta dal Covid-19. Le sale possono riaprire nel rispetto di alcune regole, prima fra tutte il distanziamento sociale! Quindi, oltre a dover far sedere gli spettatori ad almeno un metro di distanza gli uni dagli altri (quale miglior occasione per andare al cinema e rilassarsi senza disturbatori di varia natura? 😏), è stato imposto un limite massimo di 200 persone, naturalmente per le sale più grandi e capienti. Inoltre, in alcuni cinema (mezzi permettendo), è stato deciso di misurare la temperatura corporea agli spettatori entranti. La domanda che sorge spontanea, però, è: cosa possiamo andare a vedere? In realtà, ad attenderci, c’è una lista di film abbastanza vasta. Infatti, proprio a causa del lockdown, sono tornati nelle sale molti titoli “sfortunati”, quelli che ad inizio marzo hanno visto improvvisamente bloccata la distribuzione. Ecco che tra questi film, compaiono: Pinocchio di Matteo Garrone; Sonic – Il film di Jeff Fowler, basato sull’omonimo franchise videoludico della SEGA; Playmobil: The Movie. Film d’animazione francese diretto da Lino Di Salvo; Tappo: Cucciolo in un mare di guai. Favola animata del regista Kevin Johnson; Maleficent: Signora del male. Seguito di Maleficent (2014), sempre con Angelina Jolie. Ma ritornano anche titoli (alcuni da Oscar!) degli ultimi mesi, quali: 1917 di Sam Mendes; Parasite di Bong Joon-ho; Joker di Todd Phillips; Tolo Tolo di Checco Zalone; Cena con delitto – Knives Out di Rian Johnson; Jumanji: The Next Level di Jake Kasdan; Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn di Cathy Yan. A sorpresa, ri-troviamo anche titoli del passato, come Dark Water (2005, Walter Salles) e Doctor Strange (2016, Scott Derrickson). Alcune di queste riprese sono evidentemente funzionali alla riapertura delle sale, posto che molte uscite che erano in programma in questi mesi sono state ritardate. È quindi un’occasione per recuperare qualche titolo… avendo modo di goderselo “a tutto schermo”! Inoltre, questi recuperi sono utili aspettando le prossime uscite, come l’attesissimo Tenet di Christopher Nolan (probabilmente arriverà nelle sale statunitensi il 17 luglio e in quelle italiane il 18 settembre), Mulan di Niki Caro, Wonder Woman 1984 e Spongebob – Amici in fuga. E voi, avete già deciso cosa andrete a vedere? Ma le sorprese non finiscono qui! Infatti, abbiamo pensato di offrirvi una panoramica anche delle prossime uscite Netflix e Amazon Prime Video, almeno di quelle più interessanti… pensate per coloro che ancora non se la sentono di andare al cinema, oppure semplicemente per i più pigri! 🙃 Netflix: Tredici, quarta stagione, 5 giugno; The Order, seconda stagione, 18 giugno; La cosa più bella, seconda stagione, 19 giugno; The Politician, seconda stagione, 19 giugno; Suits, ottava stagione, 21 giugno; Dark, terza stagione, 27 giugno …e rimaniamo in attesa di Suburra 3! Amazon Prime Video: Future Man, terza e ultima stagione; El Presidente, prima stagione; Cena col delitto: Knives out, film, dal 5 giugno. Infine, vi segnaliamo che Amazon ha recentemente annunciato il lancio anche nel nostro paese della videoteca digitale Prime Video Store, servizio che permette di noleggiare o acquistare nuovi titoli tra i film appena usciti, ma anche grandi classici di Hollywood e alcuni dei titoli più amati targati Disney, Warner Bros., Paramount, Sony, NBCUniversal, Rai Cinema e Medusa Film. Con Prime Video Store si avrà quindi la possibilità di guardare film da poco usciti nelle sale cinematografiche, oppure film che hanno fatto il loro debutto direttamente nella versione digitale. Eccone alcuni: Jumanji: The Next Level; Sonic – Il film; Joker; Just Mercy; Birds of Prey; Pinocchio; Dieci giorni senza mamma; Tutto il mio folle amore; Me contro Te – Il film. Enjoy!!! 😉😎
#iorestoacasa ma… cosa guardo in tv?
enticinque titoli imperdibili disponibili su Netflix e Amazon Prime 😎 Vista e considerata la situazione di emergenza che sta affrontando il nostro paese, Officina38 ha pensato di rendersi utile, nel suo piccolo, alleggerendo la permanenza in casa dei suoi lettori durante tutto il mese di marzo! Cosa c’è di meglio di un buon film o di un’accattivante serie televisiva per trascorrere il tempo, da soli o in compagnia?! Secondo noi… praticamente nulla! Eccoci quindi pronti per dispensare consigli di visione, condividendo con voi l’enorme passione per il cinema (e le serie!) che accomuna tutto il team. “Se volete fare un film, non acquistate un’auto. Prendete il metro, l’autobus o camminate. Osservate da vicino le persone che vi circondano” Se è vero, come suggeriscono queste parole di Fritz Lang, che il cinema è prima di tutto contatto umano, vita quotidiana ed esperienza diretta, possiamo certamente concludere che film e forme di intrattenimento affini, attualmente, siano la miglior cura palliativa alla necessaria carenza di contatti esterni e interazioni sociali a cui tutti siamo tenuti. È proprio per questo che abbiamo scelto di offrire dei consigli che speriamo possiate apprezzare ma che, soprattutto, vorremmo davvero vi facessero compagnia in queste giornate di isolamento. Oltretutto, questo ci permette di farci conoscere un po’ meglio come team fatto di persone con gusti, passioni e sensibilità differenti. But now… Let’s start! 😎 Anna, Founder e Producer di Officina38, nonché cinefila per studio e vocazione, consiglia: Su Netflix The terminal (2004): film di Steven Spielberg e con Tom Hanks della durata di 130 minuti. In un momento in cui dobbiamo stare a casa, non male guardare un film di uno che è obbligato a vivere in un aeroporto… Mal comune, mezzo gaudio! Midnight Diner: Tokyo Stories (2009-in corso): 2 stagioni, 20 puntate da 23 minuti… semplici ma geniali (tempo di visione stimato: 8 ore). La città incantata (2001): cartoon giapponese di Hayao Miyazaki, della durata di 125 minuti, che ci aiuta a sognare. Diamanti grezzi (2020): film dei fratelli Safdie con protagonista Adam Sandler della durata di 135 minuti: un modo per combattere l’ansia… con l’ansia! Il Metodo Kominsky (2018): serie tv con Michael Douglas, con una grande sceneggiatura, ironica e molto cinica. Un’immagine di Midnight Diner su Netflix Davide, fotografo e responsabile di produzione di Officina38, nonché esperto di simmetrie e buon gusto, vi suggerisce: Su Amazon Prime L’amore ai tempi del colera (2007), film di Mike Newell tratto dall’omonimo romanzo di Gabriel Garcia Marquez: 132 minuti che ci e vi faranno sicuramente rimanere in tema con gli eventi recenti. Cast Away (2000), del regista Robert Zemeckis e della durata di 143 minuti… Per coltivare la speranza! Su Netflix Call me by your name (2017): film di Luca Guadagnino da 131 minuti che racconta l’amore con toccante delicatezza. Pandemia globale (2020): docu-serie che non necessita di presentazioni; 1 stagione, 6 puntate da 40-52 minuti. Ricomincio da tre (1981): 106 minuti di puro relax grazie ai mitici Massimo Troisi e Lello Arena… un cult tutto italiano! Locandina di Call Me By Your Name Filippo, Sales&Marketing Associate Director di Officina38 e, nel tempo libero, amante del buon cinema, consiglia di vedere… Su Netflix Storia di un matrimonio (Marriage Story), film scritto e diretto da Noah Baumbach (2019) da 136 minuti; Il petroliere (There Will Be Blood), film diretto da Paul Thomas Anderson (2007) della durata di 158 minuti; Daniel Day-Lewis, protagonista del film Il petroliere A Sun, film diretto dal regista taiwanese Chung Mong-hong (2019) da 155 minuti; Dogman, film diretto da Matteo Garrone (2018) da 102 minuti; Dark (I Segreti di Winden), serie televisiva tedesca (2017-in corso), 2 stagioni, 18 episodi da 45-60 minuti. Marco, Video Editor di Officina38 con studi di cinema alle spalle, è certo che non possiate perdervi… Su Amazon Prime Fleabag (2016-2019): serial articolato in 2 stagioni, per un totale di 12 episodi da 24 minuti ciascuno (tempo di visione stimato: poco meno di 5 ore); The Office (2005-2013): serie televisiva, 9 stagioni, 201 episodi da 22 minuti (tempo di visione stimato: 74 ore). Su Netflix Maniac (2018): miniserie da 10 puntate di 40 minuti ciascuna (tempo di visione stimato: 7 ore); The Haunting (of Hill House): serial antologico (2018), 1 stagione, 10 episodi da 40-70 minuti; Disincanto (2018-in corso): serie animata, 1 stagione, 20 episodi da 22-36 minuti. Disincanto Infine, Alice, Marketing Coordinator nonché studentessa di Cinema e media, consiglia: Su Amazon Prime Arrival (2016): film di Denis Villeneuve della durata di 116 minuti che parla in modo inedito e interessante di alieni… per un po’ di sana evasione; The Man in the High Castle (2015-2019): serial televisivo, 4 stagioni, 40 episodi da 48-70 minuti… Un toccasana per gli appassionati di distopia! Immagine del film Arrival Su Netflix Le pagine della nostra vita (2004), film di Nick Cassavetes da 124 minuti… Un evergreen del genere romantico che scioglierà anche i cuori più difficili da scalfire! Il fotografo di Mauthausen, film di Mar Targarona (2018) della durata di 110 minuti: un film toccante che ripercorre una delle pagine più oscure della storia recente; I Am Not Okay With This (2020): 1 stagione, 7 episodi da 19-28 min.; un serial recente (è stato pubblicato su Netflix lo scorso 26 febbraio), leggero e giovanile che arriva direttamente dai produttori di Stranger Things e dal regista di The End of the F***ing World: insomma, una piccola chicca da non perdersi! Mettere tutti d’accordo in fatto di gusti cinematografici e televisivi, così come sulla migliore modalità di fruizione di questi contenuti, non è certo una facile missione. Inoltre, al di là della sensibilità personale, anche lo stile di vita può notevolmente influire sulle scelte di visione che facciamo: non tutti possono permettersi di fare binge watching, alcuni semplicemente non amano terminare la propria serie preferita nel giro di una nottata… mentre altri ancora non sanno come resistere alla tentazione di vedere tutto e subito! Ecco perché Officina38 ha provato a venire incontro ai gusti e alle esigenze di (speriamo) tutti, stilando una lista di film e serial eterogenea da ogni punto di vista (genere, durata,
“Roma” di Cuaròn
“Roma” di Cuaròn: il film che ci ha conquistati ra i vari premi, un Leone d’Oro a Venezia e un Golden Globe alla miglior regia, secondo noi meritatissimi. E ora la corsa agli Oscar. Siamo stati incatenati da questo bianco e nero che colora con potenza personaggi, dinamiche familiari, luoghi e temi eterni come la città: temi privati eppure universali, quelli della nascita, della morte, della fede e del dolore. Il film è stato prodotto da Netflix, è uscito al cinema, e si può ora vedere sulla piattaforma. Se ci consentite una deformazione professionale, una cosa che ci è molto piaciuta è la scelta di Cuaròn di girare il film con una videocamera digitale ARRI, l’ALEXA 65, che ci ha fatto ricordare le atmosfere e la scarnezza visiva del cinema neorealista italiano, ma senza la presenza della grana della pellicola, perché, come ha detto il regista in diverse occasioni, il suo scopo era di guardare al passato, ma con i suoi occhi del presente. Il regista Cuaròn, ha firmato anche la direzione della fotografia, quindi il suo coinvolgimento sul film è stato totale, oltre al fatto che la storia stessa avesse fortissimi riferimenti autobiografici della sua infanzia passate nel quartiere Roma di Città del Messico. Una delle scene più difficili da girare, è stata sicuramente il piano sequenza finale del film: per questa scena è stato costruito un pontile che permettesse al technocrane di rimanere sempre alla stessa altezza rispetto agli attori, alla spiaggia e al mare. Il tempo utile di luce per girare questa scena era solo di mezz’ora, dalle 17.30 alle 18. Era stato previsto di poter fare 6 shots della scena, ridotte poi invece ad un’unica possibilità, a causa di una tempesta che aveva danneggiato il pontile, proprio il giorno prima delle riprese. La scena quindi ha dovuto essere “buona la prima“, riuscendo quindi ad avere un risultato molto soddisfacente sia dal punto di vista tecnico che attoriale. Insomma, questo film è un ottimo esempio di una grande regia, che ha saputo unire al meglio tutti gli aspetti tecnici a quelli creativi, messi a disposizione di una storia intima, ma estremamente espressiva.